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Pubblicato il 03/12/2013

ESERCITAZIONE MANGUSTA IN PIENO SVOLGIMENTO : RASSEGNA STAMPA


IL GIUNCO.NET del 3 DICEMBRE
di Barbara Farnetani

Savoia Cavalleria: la guerra simulata dei paracadutisti nell’operazione Mangusta –
GROSSETO – 700 militari, 700 paracadutisti sparsi su tutta la provincia per questa maxi-operazione interforze che ha portato in Maremma i vari reggimenti della Brigata Folgore, in cui è di recente confluito anche il Savoia Cavalleria. È l’esercitazione Mangusta dove i militari, che resteranno nelle nostre macchie sino al 6 dicembre, hanno messo in scena una sorta di scenario di guerra con chi attacca e vuole conquistare (in questo caso il 186° reggimento di Siena) e chi difende il territorio dagli aggressori (il 180° di Livorno e una unità del Savoia Cavalleria), “buoni” e “cattivi” in una sorta di Risiko gigante che serve ad abituare i paracadutisti ad intervenire in uno scenario credibile, e che comporta difficoltà differenti. Un territorio come quello della Maremma, che è stato scelto proprio perché presenta montagna, collina, pianura e guadi frequenti, oltre ad una macchia fitta che consentirà ai militari, poi di affrontare ogni tipo di territorio boschivo.

GROSSETO – Sono divisi in due squadre contrapposte e da cinque giorni si nascondono nelle macchie della Maremma, nella campagna a 15 chilometri da Grosseto; avanzando di notte e senza luna, guadando fiumi e torrenti, dormendo in tenda e aspettando i rifornimenti aviolanciati dall’alto.

Sono i 700 paracadutisti della Folgore, di cui fa parte anche il Savoia Cavalleria, che stanno partecipando all’esercitazione Mangusta disseminati sul territorio della nostra provincia. Le due squadre esplorano il territorio, mentre si scontrano l’una nella difesa del territorio, l’altra nell’attacco mentre al comando si studiano strategie di attacco e difesa a sostegno dell’uno e dell’altro gruppo. Ecco il video delle esercitazioni.

LA NAZIONE DEL 3 DICEMRE 2013

Giochi di guerra» nella macchia
Ottocento soldati della Folgore si addestrano notte e giorno
AL FREDDO e al vento, notte e giorno, ottocento soldati della Brigata «Folgore», tra cui una rappresentanza di cavalieri paracadutisti del Reggimento «Savoia Cavalleria» di Grosseto, stanno mettendo alla prova la propria preparazione psicofisica nonché tecnico-operativa nella grande esercitazione «Mangusta 2013». Coinvolte tutte le unità della «Folgore», che in totale comprende 5mila persone, tranne quella di Pistoia perché impiegata in Afghanistan. La base tattica è stata allestita al Centro militare veterinario, comandato dal colonnello Luca Virgilio. Nell’esercitazione sono coinvolti anche undici cani che con i loro addestratori si sono infiltrati nella macchia. IN UN «GIOCO» tra guardie e ladri, dove i buoni devono difendere alcune zone e obiettivi che i cattivi cercheranno di attaccare, magari proprio nel buio di queste notti senza luna. La cellula dell’intelligence opera alla base al Cemivet, dove il personale si alterna per garantire una copertura 24 ore su 24. «Mangusta spiega il colonnello Rodolfo Sganga, comandante del 187° Reggimento paracadutisti Folgore di Livorno riproduce situazioni che potrebbero verificarsi o che sono accadute in passato in teatri operativi. Un valido addestramento che sia il più possibile realistico è fondamentale perché ci permette la buona condotta delle operazioni militari. Inoltre, più il personale si abitua a certe situazioni, maggiore sarà il livello di sicurezza. L’uomo è la chiave del successo perché è lui a dover pianificare le azioni, prendere decisioni, condurre i mezzi e utilizzare le armi in dotazione. Per poter operare in ambienti ostili, e la macchia della Maremma ne è un buon esempio, serve che gli uomini siano ben addestrati fisicamente e psicologicamente. Ci piace pensare ai soldati come a atleti in uniforme, dotati di leadership». IL RED TEAM (i cattivi) e i Blu (i buoni, sostanzialmente il 187° di Livorno e il Savoia di Grosseto) continueranno a fronteggiarsi fino a venerdì in provincia di Grosseto, soprattutto in un’area boschiva a 15 chilometri a nord della città. Zona in cui, proprio durante l’esercitazione, una pattuglia di paracadutisti ha rinvenuto due grossi ordigni inesplosi risalenti ala seconda guerra mondiale. Immediatamente attuate dalla direzione dell’esercitazione, che da una settimana vede schierato l’intero staff del comando Brigata paracadutisti «Folgore» al Reggimento «Savoia Cavalleria» di Grosseto, tutte le procedure di sicurezza. Sul posto è stato inviato un qualificato artificiere Eod (Explosive Ordnance Disposal) di secondo livello, ovvero abilitato anche al riconoscimento e alla bonifica degli ordigni. Irene Blundo

«Uno scenario molto realistico»
SAVOIA
«UNA ESERCITAZIONE a basso impatto economico ma di altissimo valore addestrativo perché lo scenario è fortemente realistico». Il colonnello Enrico Barduani (nella foto), comandante del Reggimento «Savoia Cavalleria» di Grosseto, con parte dei suoi soldati sta partecipando a «Mangusta 2013» e pensa già alla prossima operazione. «In primavera il Savoia spiega Barduani sarà impegnato in una esercitazione simile e si contrapporrà al 185° Reggimento paracadutisti Folgore di Bracciano. Stavolta è stata scelta la Maremma perché come territorio si presta bene, offrendo una grande varietà di ambienti, dalle zone collinari ai corsi d’acqua, ai boschi»

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