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Pubblicato il 17/03/2021

ESERCITO ITALIANO STUDIA IL FUTURO DELLA INNOVAZIONE NELLA DIFESA: SCIAMI DI DRONI ,ESOSCHELETRI E MICROSATELLITI

L’esercito italiano nel rapporto Future operating environment post 2035 (Futuro contesto operativo dopo il 2035) , prevede squadriglie di droni e robot, realtà aumentata, crittografia quantistica e uso di fonti rinnovabili o da piccoli reattori nucleari per produrre energia in autosufficienza, per alimentare gli schieramenti ed il controllo digitale. “Il 2035 è lo spartiacque tra l’attuale livello tecnologico e il futuro che modificherà la dimensione spaziale e temporale del combattimento”, spiega a Wired il colonnello Paolo Sandri, a capo dell’ufficio innovazione dell’esercito italiano.

L’ufficio innovazione si occupa delle nuove tecnologie e software. A febbraio, con la presentazione del rapporto Prospecta, l’Esercito intende reclutare imprese con cui sviluppare idee , previsioni e “visioni”.

Il primo test del 2021 si occuperà di sistemi robotici e autonomi (Ras) , in collaborazione con venti aziende, centri di ricerca e università. Obiettivi: protezione del personale, per la mobilità e consapevolezza della situazione in cui ci si trova, grazie a Ugv di ridotte dimensioni, terrestri e a guida autonoma, dotati di sensori che informano l’operatore. Inoltre si prevede la prova di impiego di mezzi robotici da trasporto in affiancamento a un plotone.

Gli sudiosi pensano addirittura a flottiglie di droni sulla falsariga delle api o delle formiche, che coordineranno i robot sul campo, come dei “ponti aerei”, per guidare missioni complesse. La guardia la faranno micro-droni- sentinelle, con riconoscimento facciale. L’università di Udine sta lavorando ad algoritmi di riconoscimento acustico.

Un “grande fratello” intelligentissimo ( ed artificiale) si occuperà della l’elaborazione dei dati provenienti dai sensori sul campo di battaglia che faranno prendere decisioni automatiche, come il recupero di un ferito , ma non per usare armi, come specifica l’ufficio innovazione, rimandando all’uomo quel tipo di azioni.


ETICA DEI ROBOT E DEI DRONI

Il Parlamento europeo vorrebbe dettare regole per l’uso di algoritmi complessi anche in ambito militare. C’è già il voto contrario all’uso di sistemi d’arma che agiscano autonomamente. Selezionare un bersaglio ed aprire il fuoco usando un sistema di arma deve essere sempre fatta da un essere umano, che esercita un pieno controllo e giudizio, dice l’Europarlamento, che spinge perché la Commissione faccia riconoscere questo standard anche dalle Nazioni Unite.
Nel frattempo un comitato di esperti, guidato dall’ ex amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, ha suggerito al Congresso degli Stati Uniti di non proibire le armi attivate dall’ intelligenza artificiale, perché farebbero meno errori di un essere umano.

SPAZIO

Il piano nazionale di ricerca militare per l’anno 2020 stanzierà 50 milioni di euro per consentire a nuove imprese tecnologiche , università e centri di ricerca di presentare prototipi e progetti e diventare tecnologie su cui la Difesa avrà un diritto di uso esclusivo. Il piano 22 concentrerà la ricerca su alcuni settori e sui partner da nominare. Il piano Prospecta cita anche l’uso futuro di esoscheletri che alleggeriranno i pesi da trasportare , l’integrazione della intelligenza artificiale sui mezzi cingolati e la progettazione di antenne al plasma , oltre che una rete di nanosatelliti- spia che svolgeranno anche compiti di sorveglianza.

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