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Pubblicato il 19/08/2022

ESERCITO USA: CRISI DI ARRUOLAMENTI E CRESCITA DEL DISSENSO ARMATO

L’esercito americano potrebbe non raggiungere il suo obiettivo di reclutamento per il 2022: quest’anno si sono presentate 10 mila reclute in meno, contro le 60mila attese. Per il 2023 il calo previsto sarà di circa 20 mila.


Christine Wormuth, portavoce della Difesa ha segnalato al congresso che non si potrà avere per qualche anno in organico i 476 mila soldati necessari alla copertura di tutti gli impieghi..

Il Pentagono, per tamponare la emorragia offre un premio di arruolamento fino a 50 mila dollari, ma una alta percentuale di aspiranti non supera i test di idoneità fisica e mentale.

Si tratta di una importante crisi di reclutamento da quando è diventato soltanto volontario, nel 1973. Alcuni analisti giustificherebbero il disinteresse dei giovani per la denuncia di vigliaccheria lanciato a molti livelli della società e dei media contro i vertici militari e politici, per avere abbandonato cittadini statunitensi in Afganistan ed avere perso anche stavolta “la faccia”. Un altro fattore di demotivazione , secondo i media , potrebbe essere l’obbligo del vaccino contro il covid imposto a tutto l’esercito, che ha comportato 1100 espulsioni nell’esercito, 800 in aeronautica, mille in Marina e 2 mila tra i marines.
Per ultimo, c’è il bassissimo tasso di disoccupazione sceso al 3,6%. Amazon e Starbucks, ad esempio, offrono 15 dollari l’ora per le nuove assunzioni.

L’11 settembre, il fallimento in Afghanistan, i focolai di guerra rimasti irrisolti in Iraq e in Siria sono punti deboli della amministrazione su cui insistono i tanti gruppi, che in America vengono definiti “patriottici”, aumentati dell’813%, passando da 149 a ben 1360. Si tratta di associazioni paramilitari armate e si oppongono tutti al centralismo del governo federale, compreso il servizio militare “perdente” il cui impiego è stato “fonte di umiliazioni” per l’America.

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