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Pubblicato il 08/09/2021

EUROPA: ESERCITO E SERVIZI DI SICUREZZA EUROPEI: UTOPIA ?

Se è difficile avere una agenzia di informazioni di sicurezza europea, altrettanto complicato potrebbe essere quello di Forza Armata comuni, dopo che gli stati uniti hanno dimostrato di non essere più la potenza militare in grado di difendere l’Europa e l’Occidente, come era avvenuto dal 1945 in poi.

Da qui la necessità di difendersi da soli, con una Forza Armata in Europa che supporti anche le strategie di politica estera degli stati del vecchio continente. Il segretario generale Borrell ha già chiesto la formazione immediata di una forza di intervento rapido (Joint Entry Force) , che doveva essere di 50mila soldati, la cui consistenza attuale è di 5mila. Proposta accolta con entusiasmo dal presidente Mattarella, da Marco Minniti, da Emma Bonino e da giornalisti di razza.

Purtoppo l’Europa, che ha già carenze sulla unità fiscale e sulla politica migratoria, per giunta non ha nemmeno una politica estera comune: basti pensare alla Libi, dove la Francia ha operato come antagonista dell’Italia.
Difficile pensare che la decisione di impiego di una forza di intervento possa essere approvata con sufficiente convinzione da parte di stati che operano singolarmente sugli scenari asiatici, africani e del medio oriente e col vincolo della unanimità.
Le uniche istituzioni europee che funzionano – e severamente- sono, attualmente, solo quelle economiche.

Ricordiamo i precedenti tentativi -tutti falliti- di unificazione europea delle Forze Armate come la creazione di una Forza di Dispiegamento di 60mila uomini auspicata sin dal 2007 e mai realizzata, nonostante i protocolli firmati da 18 stati.

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