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Pubblicato il 16/05/2018

FARAH SOTTO ATTACCO- ZONA WEST AFGANISTAN . ITALIA SENZA GOVERNO NON PUO’ INTERVENIRE

Farah è stata sotto controllo territoriale del comando WEST a conduzione italiana e aveva raggiunto un alto grado di sicurezza. La base militare condivisa con americani e forze locali era considerata sicurissima. Mondial Express ( editore del nostro giornale) aveva trasportato in quella base tutte le torri blindate perimetrali e tanto altro materiale di difesa passiva. In passato, erano intervenuti anche i nostri soldati del contingente di Herat, appoggiati dagli elicotteri d’attacco Mangusta, ma stavolta, con il governo in carica impegnato solo negli affari correnti, nessuno ha preso la decisione di impegnare i militari.



HERAT- Farah potrebbe cadere nelle mani dei talebani : integralisti islamici sono già penetrati in città, avvicinandosi anche alla sede dei servizi di sicurezza Nds.
Combattimenti accesi si svolgono tutto intorno al centro abitato.
L’attacco è partito attorno alle due di notte, condotto dai guerriglieri con armi pesanti e l’uso di visori notturni. Le forze governative hanno chiesto rinforzi da Kabul e hanno il supporto dell’aviazione Usa, ma i civili, racconta la tv Tolo News, stanno già cominciando a fuggire.
Attualmente a Farah non sono presenti truppe italiane: i team di istruttori che nei mesi scorsi andavano e venivano in aereo fra la base di Herat e Farah per fare addestramento allo staff, in questi giorni erano impiegati nel nord del Paese.
Farah è capitale dell’omonima provincia ed è uno dei centri più grandi dell’Afghanistan occidentale, con un grande valore strategico anche perché vicina alla “Ring Road”, l’arteria fondamentale che collega le principali città afgane. Proprio nella zona di Farah dovrebbe passare il gasdotto Tapi (in grado di collegare Turkmenistan, Afghanistan, Pakistan e India), alla cui costruzione gli integralisti si erano detti d’accordo. L’avanzata degli “studenti coranici” fa parte di un’offensiva complessa in tutta la Repubblica islamica, con oltre 2700 attacchi in meno di venti giorni. Sembrerebbero i resti della tradizionale offensiva di primavera, ma in realtà è un’accelerazione, perché quest’anno gli attacchi non sono cessati nemmeno durante le nevicate invernali. I Taliban sembrano decisi a spingere gli attacchi anche per difendere l’egemonia della jihad, messa in discussione dall’avanzata dello Stato Islamico – provincia del Khorasan.


COSA SCRIVEVA CONGEDATIFOLGORE.COM NEL LUGLIO 2017

AFGANISTAN: GLI ITALIANI DEVONO RITORNARE A FARAH INFESTATA DI TALEBANI
30.07.17
I nostri soldati e la Folgore in modo più incisivo, avevano bonificato in gran parte la provincia di Farah consentendo alla popolazione la ripresa di una vita “quasi” normale, contro le angherie dei talebani, quasi sempre delinquenti comuni, contrabbandieri e taglieggiatori. Da qualche tempo, dopo che l’area era stata riconsegnata alle deboli ( e corrotte) autorità militari del posto, sono ricominciati gli attacchi a caserme e edifici pubblici anche con autobomba, al punto che il comando di Resolute Support ha dovuto decidere di re-inviare soldati americani ed italiani per riprendere il controllo e difendere infrastrutture ed edifici pubblici.

L’azione sarebbe stata necessaria dopo che la intelligence ha riportato voci di un possibile spettacolare attentato talebano al governatorato di Farah, che rientra nell’area di controllo italiana del Regional Command West. Tutto è avvenuto nella massima riservatezza, ma portavoce del governatore Nasir Mehri conferma che soldati americani e italiani sono stati aerotrasportati giovedi scorso nella capitale di provincia.

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