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Pubblicato il 02/04/2024

FORZE ARMATE : MENO GIOVANI DISPOSTI AD ARRUOLARSI E IN EUROPA SI PARLA DI LEGIONE STRANIERA DEDICATA AGLI IMMIGRATI

Spulciando tra le carte del Senato ci si imbatte in una proposta del 2001, dopo gli attacchi dell’11 settembre, primo firmatario l’ex sindaco dc di Lecce Salvatore Meleleo. Il testo spiega che ‘La legione straniera non dovrebbe scandalizzare, è un problema che prima o poi finirà col porsi’, diceva nel 2006 Antonio Martino, ministro della Difesa dei governi Berlusconi II e III, scomparso nel 2022.


PARMA- Il Fatto Quotidiano,in un articolo dei giorni scorsi, premette che la Legione Straniera in Italia è solo un’ipotesi e che non ne ha parlato nemmeno il ministro Guido Crosetto. Si tratterebbe quindi di una mera ipotesi giornalistica , nata dalla necessità espressa dal Ministro di avere forze armate giovani e prontamente mobilitabili cui, purtroppo, corrisponde un sottodimensionamento di alcune Armi, come l’Esercito, che pregiudicherebb la loro capacità di risposta; fenomeno denunciato chiaramente dall’ammiraglio Cavo Dragone in una audizione al Senato.


Un rimedio potrebbe essere la riserva proposta da Crosetto, pensata per arruolare specifiche professionalità indispensabili nella guerra moderna, mentre si è corsi ai ripari contro l’ulteriore assottigliamento dei ranghi ,bloccando la riduzione degli organici previsto dalla legge Di Paola (244/2012).
Crosetto e Dragone ribadiscono che ci vorrebbero più militari ( anche più giovani) per svecchiare i ranghi ed era emerso recentemente anche l’esubero di alcune categorie, come quella dei 20 mila sottufficiali dell’Esercito, molti dei quali “maturi” , con età media oltre i 38 anni.
LEGIONE STRANIERA E LEVA
Francia e Spagna dispongono di reparti dedicati interamente a cittadini stranieri, ed il modello ha funzionato.
Gli Stati Uniti, fortemente in crisi da tempo per gli arruolamenti guardano sempre più frequentemente alle comunità di immigrati: cittadinanza contro ingaggio; era avvenuto per l’Afganistan, dove sono stati reclutati migliaia di stranieri , per far fronte alla aumentata richiesta di uomini da mandare in prima linea.
In Germania il ministro della Difesa Boris Pistorius ha parlato del possibile ricorso agli stranieri, escludendo invece il ripristino della leva obbligatoria.
La Svezia l’ha ripristinata e la Danimarca, che non l’aveva mai sospesa, l’ha estesa anche alle donne.
La Polonia sta iniziando a parrlarne e già nel 2023 è triplicato il m numero di giovani che sono emigrati dal paese, trasferendosi in massa in Spagna e in misura minore in Francia.


L’Italia, in linea teorica, non avrebbe problemi di organici giovani: secondo L’ultimo rapporto Esercito (2023) , che parla di 69 mila domande contro 10 mila posti messi a concorso’, i sondaggi confermano che un giovane su tre, o addirittura due su cinque, guardano con interesse alle forze armate. Il problema italiano rimarrebbe quello di bilancio, ma non solo: dopo l’inizio della guerra in Ucraina nel primo blocco di arruolamenti del 2023 sono entrati solo 2.138 volontari sui 2.200 previsti (sono 6.500 l’anno).
La guerra spaventa al punto che molti non si sono presentati mentre altri vengono scartati ai test ed un bel gruppo fa domanda per le forze di polizia che offrono stipendi iniziali leggermente più alti ed una vita meno “difficile” rispetto al soldato in missione. Il declino demografico contribuisce ad assottigliare numericamente gli aspiranti e costringerà di certo ad abbassare gli standard per l’arruolamento.

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