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Pubblicato il 22/12/2018

FRANCESCO COTTI: SCRITTORE DI FORZE SPECIALI – PARACADUTISTA INTELLIGENTE

Fracesco cotti è un amico personale. Ci siao incontrati per motivi di paracadutismo.Entrambi caduta libera. Poi, una vlta, in un bosco di montagna dove facevamo attività sportiva, io cors lui trekking. Ha pubblicato diversi libri, ognuno dei quali si è ben posizionato sul mercato. Un racconto d’azione è tra i cinque più venduti da Amazon.

Incontro ravvicinato con lo scrittore Francesco Cotti

22/12/2018 | iltaccuinopress

Interviste

Run Hide Tell è la cronaca in tempo reale di un drammatico e violento attacco terroristico in un villaggio vacanze italiano, e delle operazioni congiunte dei Reparti Speciali di Polizia e Carabinieri per riuscire a mettere in salvo gli ostaggi e dare primo soccorso alle vittime. Un romanzo ad alto tasso adrenalinico, ricco di suspense e di momenti di forte impatto visivo; un racconto che coinvolge personaggi appartenenti alle Forze Speciali ma anche semplici cittadini che si trovano a scappare, a nascondersi e a invocare aiuto per la propria sopravvivenza. Dopo Strategie Alternative, che ha preparato il terreno per Run Hide Tell, Francesco Cotti presenta un nuovo techno-thriller basato su scenari tragicamente plausibili e attualmente oggetto di studio da parte dei Reparti Antiterrorismo italiani.

Titolo: Run Hide Tell
Autore: Francesco Cotti
Genere: Techno-Thriller
Casa Editrice: Amazon EU
Pagine: 278
Codice ISBN: 978-1983320323


A cura di Frank Lavorino

Il Suo libro, dal punto di vista letterario, viene etichettato come Techno-Thriller. Quali sono le caratteristiche di questo genere?

Il Techno-thriller è un genere letterario ibrido che prende elementi dalla fantascienza, i thriller tradizionali, il genere d’azione e la narrativa di guerra. L’attributo distintivo di questo genere è la preponderanza, rispetto ad altri generi letterari, di dettagli tecnici ed argomenti correlati a tecnologie militari. Inoltre, vengono esplorati nel dettaglio altri argomenti come lo spionaggio, la geopolitica, le strategie militari. Lo scopo del techno-thriller è quello di essere una sorta di “speculazione”, nel senso di indagine e riflessione teorica sulla realtà.

Ci parli del personaggio Alfonso Cantore. Come diversi personaggi dei suoi romanzi sembra trattarsi di un alter ego o quantomeno non di una invenzione letteraria.

Il personaggio di Alfonso Cantore è assolutamente un’invenzione. Ho creato questo personaggio mescolando assieme vari attributi e tratti psicologici provenienti da operatori delle Forze Speciali che ho conosciuto ed intervistato negli anni per lo sviluppo dei miei precedenti romanzi. Il mio alter ego nei romanzi che scrivo esiste eccome: ma è citato solo alla fine ed è un civile. Per quanto riguarda invece altri personaggi che si avvicendano nei miei scritti, alcuni sono fedeli “riproduzioni” fisiche e psicologiche di persone che ho conosciuto veramente a cui cambio solamente il nome. Uno per tutti: Giuseppe Greco.

Elemento essenziale dell’ ottima riuscita del libro, a mio modesto avviso, è l’incalzante narrazione degli accadimenti in real-time. Ci dica di più al riguardo.

Run Hide Tell è un esperimento letterario. Ho volutamente evitato di dividere la narrazione in capitoli e ho messo un accento sul concatenamento frenetico delle scene d’azione. Il pubblico ha gradito questa scelte che, personalmente, considero estrema. Il mio stile di scrittura normale è più riflessivo, quasi meditabondo, con le scene d’azione che esplodono solo dopo passaggi più rilassati.

Nel 2017, Lei ha pubblicato “Strategie Alternative”, che è la prima parte di “Run Hide Tell”, può spiegarci se e come i due libri sono collegati e di cosa tratta “Strategie Alternative”
Questi due libri vogliono illustrare nel dettaglio due missioni completamente diverse che sono di competenza del Gruppo Intervento Speciale (GIS) dell’Arma dei Carabinieri. Strategie Alternative narra di un di un barricato in un appartamento che è armato e che minaccia di fare un disastro. La storia si basa sullo sviluppo delle soluzioni che sono applicate per fermarlo. Per scrivere la storia mi sono ispirato ad un vero episodio di cronaca avvenuto a Torino nel maggio 2017. Il finale, che sembra la cosa più inverosimile, è fedele alla realtà del caso di Torino. Strategie Alternative finisce con l’allarme dato a livello nazionale che innesca gli eventi descritti in Run Hide Tell.

Quali sono gli autori, ma anche gli eventi storici, che hanno influenzato maggiormente il suo modo di scrivere?
Tom Clancy è ovviamente stato il mio virtuale mentore. Ho letto tutti i suoi libri (in originale, perché alcune sue traduzioni italiane non gli rendevano giustizia), tutte le sue interviste e tutti i suoi libri di non-fiction. Ho seguito anche negli anni la produzione di Larry Bond e di Patrick Robinson. Poi, nel 2007, mi son reso conto che l’editoria italiana offriva solo storie Techno-Thriller con protagonisti americani o inglesi. Quindi ho deciso di riempire questo “buco” creando una serie di libri con protagonisti italiani e ambientazioni, quando era verosimile farlo, italiane. Peccando di presunzione credo di essere il primo autore italiano che ha cercato sistematicamente di diffondere questo genere letterario in Italia utilizzando personaggi italiani. Dopo dieci anni, vedo che sono sbocciati altri autori: ne sono contento.

A chi consiglia la lettura “Run Hide Tell”? (Non mi faccia i nomi, intendo come tipologia di persona – sorrisi)
A tutti i maggiori di anni 12. Descrivo scene molto esplicite di violenza che non vengono “sublimate” da situazioni inverosimili o dal chiaro rapporto buono/cattivo (come invece accade al cinema/televisione). Leggere certi passaggi può essere un po’ pesante per dei ragazzini. Non è un romanzo horror/splatter: è un romanzo che descrive in maniera aderente alla realtà come vengono martoriate le vittime di un attentato terroristico.

Cosa fa solitamente quando termina di scrivere un libro?
Chiudo Word. Bevo una birra e organizzo gli appunti per il libro successivo (con grande preoccupazione di mia moglie…). Scherzi a parte faccio passare qualche mese prima di iniziare quello successivo. Un po’ per motivi psicologici, un po’ perché devo leggere altri libri che magari ho trascurato. Quando scrivo… scrivo e basta.


A due anni dalla pubblicazione “Run hide tell” è ancora nella top 5 di Amazon: un bel risultato, direi!
A dir il vero ha ancora molto da esprimere. A tutt’oggi il mio romanzo più popolare è “Collera dal mare”, che rappresenta il mio zenith come autore.

Vorrei farle una considerazione personale in fatto di terrorismo o meglio ancora di sicurezza nazionale per conoscere il Suo parere. Di recente sono stato in Kenya. In qualsiasi banca, supermercato, centro commerciale, discoteca facessi ingresso, ero sottoposto gentilmente ad un esame del metal detector. Che considerazioni le vengono in mente a tal proposito? È normale che uno stato con un PIL cosi inferiore al nostro risulti essere in fin dei conti una nazione molto più sicura o quanto meno controllata nel quotidiano rispetto l’Italia?
La realtà del Kenya è inapplicabile all’Europa (per quanto abbiano cercato di ricreare delle “bolle” di Europa a Nairobi e in altre zone). La questione è che laggiù convivono con forme di criminalità e di movimenti politici e religiosi che per noi sono inconcepibili. Una nazione costretta a controllare il singolo cliente col metal detector all’ingresso di un locale non è una nazione sicura: è una nazione disperata. In Europa, e specificatamente in Italia, cerchiamo di vivere con la convinzione che godiamo i privilegi di una società meno “pericolosa”.

Contatti
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Link di vendita
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