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Pubblicato il 21/01/2015

FUCILAZIONI DI SOLDATI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: C’E’ CHI CHIEDE LA LORO RIABILITAZIONE

ARTA TERME- UDINE- L’amministrazione comunale ha ripresentato al Presidente della Repubblica l’istanza di riabilitazione dei fucilati di Cercivento nel 1916. Il Comune ha chiesto che la riabilitazione «venga allargata a tutti i condannati dai tribunali militari, per reati in qualche modo connessi con le fucilazioni per l’esempio e le decimazioni, sulla scorta di quanto fatto da Francia e Inghilterra, e in ragione della mutata sensibilità nazionale nei confronti della guerra, come afferma l’articolo 11 della Costituzione, così come le recenti modifiche legislative che escludono, per l’Italia la pena di morte anche in caso di guerra».

Si allunga così la schiera di quanti, enti, associazioni e privati, chiedono di rivedere la decisione del tribunale militare e chiedono un gesto di clemenza postuma nei confronti di quattro alpini del battaglione Monte Arvenis fucilati a Cercivento perché la loro compagnia aveva controproposto a un assalto suicida alla cima del Cellon, che sovrasta il passo Monte Croce Carnico, un attacco notturno con il favore delle nebbie o idonea copertura da fuoco di artiglieria. Portati davanti alla corte marziale, dopo poche ore di processo furono fucilati Silvio Gaetano Ortis da Paluzza, Basilio Matiz da Timau, Giovan Battista Corradazzi da Forni di Sopra, Angelo Massaro da Maniago.


«Oltre all’ingiusta pena capitale, assegnata da quel processo sommario, ai fucilati è toccata anche la “damnatio memoriae”, la condanna al disonore, un dolore doppio per le loro famiglie». Una sorte toccata a diversi milioni di vittime, passate per le armi. « A volte dopo sentenze frettolose emesse dai tribunali militari, a volte giustiziate sul posto, senza nessun tipo di processo, giovani fucilati, e condannati al disonore, perché il comando supremo era convinto che questi fossero gli esempi di cui l’esercito italiano aveva bisogno». Da qui la delibera comunale che chiede sia adottato «un provvedimento di clemenza e riabilitazione a carattere generale, a favore di tutti i condannati a morte durante il primo conflitto mondiale».

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