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Pubblicato il 12/12/2015

GAMBIA BASTA LAICITA’. IL PRESIDENTE DICE: SIAMO UN PAESE MUSULMANO

Il Gambia, stato africano che esporta clandestini verso l’Italia e l’Europa,situato all’interno del territorio del Senegal, è stato dichiarato nazione islamica dal suo presidente Yahya Jammeh, che, parlando alla televisione nazionale, ha detto:

In linea con i valori e l’identità religiosa del paese, io proclamo il Gambia una nazione islamica. Dal momento che i musulmani sono la maggioranza nel paese, il Gambia non può permettersi di proseguire la sua eredità coloniale.

Il Gambia ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito nel 1965 ed è una repubblica presidenziale. Fino ad ora era uno stato laico, la cui costituzione permetteva la libertà di culto: il 95 per cento della popolazione totale – composta da 1,8 milioni di persone – è diventato nel tempo musulmano in virtù delle regole di procreazione che hanno i musulmani.

I rapporti tra il Gambia e l’Occidente sono stati buoni sino a poco tempo fa, ma sono peggiorati da qualche anno a causa dei comportamenti autoritari ed eccentrici dello stesso Jammeh: nel 2007, ad esempio, sostenne di avere scoperto una cura per l’AIDS a base di erbe, e in generale sostiene di avere poteri curativi e di poter guarire le persone dall’infertilità. Si è spesso espresso contro l’omosessualità giudicandola una minaccia. Nel 2013 ha deciso di fare uscire il Gambia dal Commonwealth, giudicandolo uno strumento neo-coloniale. Nel 2014 l’Unione Europea ha temporaneamente sospeso gli aiuti umanitari al Gambia per via delle violazioni di alcuni diritti umani compiute nel Sidi Sanneh, ex ministro degli Esteri e ora dissidente negli Stati Uniti, ha spiegato che la decisione di Jammeh è un tentativo del Gambia di cercare appoggi nel mondo arabo per sostituire aiuti e risorse che provenivano dell’Occidente.

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