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Pubblicato il 05/04/2020

GESU’ ENTRA A GERUSALEMME ACCOLTO DALLE PALME. POI LO CROCEFIGGONO

Nel Vangelo secondo Luca 19,49, mentre Gesù si avvicina a Gerusalemme, volge lo sguardo verso la Città Santa e piange perché già consapevole in anticipo della Passione che lo attendeva la settimana seguente e delle sorti di Gerusalemme.



Domenica delle Palme. Gesù entra a Gerusalemme accolto con gioia , ma sarà crocefisso dopo sette giorni. Ogni volta che assisto alle sofferenza dell’ Uomo mi chiedo perchè Gesù dovrebbe amarci? Perchè dovrebbe salvarci? E ancora: chi lo rappresenta in Terra?
Tradito da Giuda e poi dai suoi discepoli che fuggirono tutti meno uno,per paura di morire, tradito da San Pietro che lo rinnegò tre volte, lasciato solo sul Calvario, sotto la sferza. Perfino un soldato Romano, commosso , dopo averlo aiutato si convertì, eppure nessuno dei suoi ebbe il coraggio di immolarsi per difenderlo. Poi, una volta sulla Croce, solo tre donne ed un discepolo: « Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre. Maria di Cleofa e Maria di Magdala”.
Basterebbe questo, se fossi Gesù , a flagellare con ogni disgrazia l’uomo, creatura mal riuscita, che appena creato si rivoltò contro il Suo Padre.
Solo il centurione romano Longino ebbe pietà:
I giudei lo colpiscono con sassi mentre i soldati lo difendono come possono allontanandoli con le lance. Gesù sta per cadere ma un soldato impedisce che cada a terra. La gentaglia urla e ride. Inizia la salita con il selciato a pietre sconnesse. Gesù sfinito trova una pietra sporgente e vi inciampa e cade sul ginocchio destro.
Ecco: Io vorrei essere un Soldato “quel” soldato che con la spada e la lancia difende Gesù, ma non ne sono degno.

aw

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