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Pubblicato il 07/04/2015

GIORNALISTI AL SEGUITO DELLE TRUPPE IN AEREE DI CRISI CORSO DAGLI ALPINI DEL NONO

L’iniziativa verrà organizzata all’Aquila, presso il 9° Reggimento Alpini ed in collaborazione con lo Stato Maggiore Difesa e lo Stato Maggiore dell’Esercito

BR>L’AQUILA: – Si terrà dal 22 al 26 giugno prossimi un nuovo corso per “Operare Embedded in Aree di Crisi” del Centro Studi Roma 3000. Giunto ormai alla sua terza edizione, il corso – di cui abbiamo già parlato in precedenza e che ha riscosso il plauso ed il consenso di relatori, partecipanti e partners – è riservato a giornalisti e operatori della comunicazione, e prevede cinque giorni di esercitazioni pratiche e seminari.

L’iniziativa verrà organizzata all’Aquila, presso il 9° Reggimento Alpini ed in collaborazione con lo Stato Maggiore Difesa e lo Stato Maggiore dell’Esercito. Il corso si prefigge l’obiettivo di fornire le informazioni e le conoscenze pratiche utili a giornalisti e fotoreporter per operare in sicurezza in aree di crisi ed a contatto con le Forze Armate impiegate in missioni internazionali di pace.

Caratteristica del corso sarà la prevalenza della parte pratica su quella teorica, nell’ottica che soltanto la sperimentazione permette di comprendere e valutare concretamente opportunità e limiti dell’operare come embedded a seguito dei militari, imparando a conoscere e riconoscere le principali situazioni di imminente pericolo.

Nel corso delle giornate, i corsisti potranno confrontarsi con l’esperienza maturata da professionisti embedded, dagli addetti alla pubblica informazione della Difesa e dagli alpini della Taurinense, già impegnati attivamente in Afghanistan.

Tutto questo per proseguire nel sentiero intrapreso dal Centro Studi, volto a rendere più professionale l’approccio al rischio ed al pericolo per gli operatori della comunicazione non militari o militarizzati. È questo l’accordo di collaborazione siglato tra Roma3000 e Centurion LTD, leader nel settore della formazione e della sicurezza di personale operante in aree a rischio, che debba contrastare una vasta gamma di minacce in ambienti c. d. “volatili”.

I corsisti vivranno un intenso processo formativo, basato sì su nozioni teoriche e tecniche, ma anche su esercitazioni pratiche che riprodurranno gli scenari in cui operano all’estero le Forze Armate. Le giornate di aula saranno invece scandite da lezioni tenute da professionisti dell’informazione, che hanno lavorato per lungo tempo in zone a rischio, e da militari in grado di affrontare gli aspetti più tecnici e intimamente connessi con le attività operative svolte sul campo.

Verranno poi trattati argomenti quali le attivazioni e le minacce che possono essere rivolte ai convogli ed alle scorte militari, in cui possono potenzialmente trovarsi anche operatori della comunicazione, le azioni da intraprendere sotto tutela in caso di minaccia da ordigni improvvisati, le procedure da attuare in caso di contaminazione NBCR (chimica, nucleare, batteriologica e radiologica), ed infine le nozioni base sull’assistenza medica e la successiva evacuazione di feriti.

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