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Pubblicato il 16/06/2015

MANDATO DI CATTURA PER GIRONE E LA TORRE PER RIPORTARLI A CASA?

PARMA- Pubblichiamo la interessante proposta di un nostro fedelissimo lettore. Offre uno spunto giuridico che ha qualche fondamento, basandosi su una applicazione, una volta tanto positivamente “ottusa”, del regolamento militare.

Egregio Sig. Amatobene ,
Sono C C di Arezzo, padre di Cristiana madre dell’ex Sgt. già in forza al 186° di Siena ed ora Maresciallo di prima nomina e nuovamente assegnato al 186°. Forse lo ricorderà per la sua terza missione in Afghanistan.
Ma non è di questo che intendevo parlarLe.
Indignato come tutti, credo, per il fatto che di quei due poveri ragazzi relegati in India si parla solo qualche volte ma non si toglie un ragno dal buco, mi è venuto di fare una riflessione che credo possa servire come escamotage per farli rientrare in patria.:

Sono dei soldati e come tali vanno trattati con i loro diritti ma prima di tutto con dei doveri.
Erano comandati su di un vascello per la difesa contro la pirateria, ma un bel giorno senza autorizzazione del loro comando non solo hanno abbandonato il posto assegnatogli ma hanno pure abbandonato la nave scendendo a terra e non vi sono più rientrati. Non solo, non sono neppure rientrati al corpo, per cui li si può considerare disertori.
L’avere poi consegnato armi e munizionamento in dotazione ad uno stato straniero lo si deve considerare alto tradimento.
Pertanto tutto ciò considerato si deve emettere un mandato internazionale di arresto ingiungendo alla nazione in cui si sono rifugiati la loro consegna affinché possano essere giudicati e condannati dalla nazione di appartenenza secondo il Codice Militare.
Secondo il suo parere, la cosa potrebbe avere seguito?
In attese di un suo commento Le porgo i migliori ossequi unitamente a quelli di mia figlia.

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