OPINIONI

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Pubblicato il 05/12/2006

GIU’ LE MANI DA QUEI MORTI

di Nunzio De Pinto

5 Dicembre 2006

CASERTA – Ultimi preparativi a Caserta, sede della Brigata Bersaglieri Garibaldi, per accogliere domani, nel parco della Reggia vanvitelliana, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i presidenti di Camera e Senato, Fausto Bertinotti e Franco Marini e le altre alte cariche dello Stato in occasione della cerimonia che segnerà la conclusione della missione “Antica Babilonia”, iniziata proprio dalla Garibaldi a giungo del 2003.

Il ministro della Difesa, Arturo Parisi, consegnerà la bandiera del contingente italiano al Capo dello Stato, quale simbolo di tutti i militari italiani che in tre anni e mezzo hanno operato sul territorio iracheno.

Con le massime autorità regionali e provinciali, civili, militari e religiose è prevista anche la presenza di alcuni familiari dei caduti e dei militari rimasti feriti in Iraq ed insigniti della Croce d’Onore. È in atto, però, una revisione della verità storica dei fatti da parte del centrosinistra.

Fu l’allora Ministro della Difesa del Governo Berlusconi, Antonio Martino, ad annunciare lo scorso 19 gennaio 2006 “Urbi et orbi” al Parlamento Italiano ed alla Nazione intera che il contingente italiano presente nella provincia di Dhi Qar avrebbe lasciato l’Iraq entro la fine del 2006 e che, contestualmente il popolo iracheno avrebbe potuto contare su un nutrito gruppo di personale civile per la ricostruzione del Paese.

Ora, da parte dei vertici della sinistra è partita una campagna mediatica tesa ad appropriarsi di questa verità storica per distorcerla, facendo veicolare il messaggio che il rientro dei militari dall’Iraq è tutta opera loro. Anche sull’intervento del nostro contingente la sinistra ha fatto un clamoroso dietro front. Prima il Presidente Napolitano, poi via via tutti gli altri esponenti politici di sinistra hanno affermato che l’intervento dei nostri militari è stato un intervento di Pace, che è stato fatto tutto nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione, che essi sono “Operatori di Pace” e via discorrendo.

Giù le mani dai militari e civili morti in questi tre anni e mezzo di missione. I nostri morti con le stellette e non, non appartengono alla sinistra, appartengono a tutto il popolo italiano. Questi ragazzi sono morti per l’onore dell’Italia e qualsiasi tentativo di appropriarsi della loro morte da parte della sinistra – quella stessa sinistra che canta 10, 100, 1.000 Nassiriya – è solo una volgare mistificazione della verità.

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