Pubblicato il 03/02/2015
GLI ARTIGLIERI DELL’ESERCITO SPARERANNO LE SALVE DI SALUTO AL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ROMA- durante la cerimonia del giuramento del Presidente della Repubblica, gli artiglieri dell’Esercito spareranno con 6 obici i tradizionali 21 colpi a salve dal Gianicolo.
Il Giuramento del neo-presidente della Repubblica Italiana è tradizionalmente accompagnato dalla cosiddetta “salva dei 21 colpi di cannone”.
6 pezzi di artiglieria dell’Esercito spareranno 21 colpi di cannone a salve dal piazzale Giuseppe Garibaldi al Gianicolo, nel preciso momento in cui il neo eletto Presidente pronuncierà la formula del giuramento, come atto ufficiale con il quale assume la carica ed i relativi poteri secondo l’articolo 91 della Costituzione Italiana; “Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione” .
Ogni colpo di cannone sarà sparato con una cadenza di 30 secondi l’uno dall’altro salutando, in questo modo, il neo-presidente della Repubblica Italiana, Capo delle Forze Armate. Saranno 24 i militari impiegati, 4 per ciascuno dei 6 obici dal calibro da 105/14.
IL SIGNIFICATO MILITARE DELLA “SALVA”
La salva di saluto indica lo sparo contemporaneo di più armi da fuoco verso lo stesso bersaglio ed è una manifestazione militare di rispetto poiché sparando, rende in parte inoffensivo lo schieramento al quale appartiene, da cui la tradizione di sparare una salva con tutti i propri cannoni, in modo da scaricarli e dimostrare l’assenza di intenti ostili.
Il primo documento, in Italia, che attesta la pratica con la quale con 21 colpi si saluta il nuovo Presidente della Repubblica, risale ad un Regio Decreto del 1862.
Tuttavia, occorre andare ancora indietro nel tempo, ai primi del Seicento in Inghilterra, per trovare le origini di questa tradizione: il primo regolamento è datato 1688 e stabiliva che per compleanni e incoronazioni dei Reali si desse voce ai cannoni da ogni nave della flotta; l’usanza imponeva che il numero dei colpi fosse sempre dispari e crescesse di due a seconda del rango. I numeri pari venivano usati solo in caso di lutto. Il 21 divenne codice internazionale come rituale diplomatico
I militari impiegati in uniforme storica ai pezzi di artiglieria, sono in forza al al Gruppo Addestrativo di stanza a Bracciano.
Al Reparto, è devoluto il compito di condurre la formazione e la specializzazione degli Allievi Marescialli e Sergenti, e la qualificazione, aggiornamento e specializzazione di Ufficiali, Sottufficiali, Volontari in ferma prefissata ed in servizio permanente. Inoltre organizza e conduce le scuole tiro.
L’OBICE DA 105/14
L’obice 105/14 modello 56 fu progettato alla fine della prima guerra mondiale e dal 1957 ha equipaggiato l’Esercito Italiano e la maggior parte dei Paesi occidentali. L’obice da 105/14 poteva essere trainato da Veicolo tattico, VM90, aviolanciabile e someggiabile in 12 carichi. Calibro: 105 mm, lunghezza della bocca da fuoco di 1,17m pari a 14 calibri. gittata massima: 10200 m, peso: 1250 Kg, munizionamento: HE, HE DE, HEAT, HCBE, a percussione, fumogeno ed illuminante.