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Pubblicato il 14/06/2021

GLI ESERCITI PUNTANO AL RISPARMIO E ALL’IMMAGAZZINAMENTO DI ENERGIA

sopra: un modello di batteria intercambiabile e standardizzata ad altissima capacità di immagazzinamento che l’esercito americano sta valutando. Si tratta di uno degli studi per fornire alimentazione agli apparati in dotazione al personale, che siano intercambiabili e in grado di usare energia immagazzinata proveniente da sistemi che siano a zero oppure a basso consumo di energia

Il consumo energetico pesa gravemente sui bilanci della Difesa e sui risparmi e sulla razionalizzazione dei consumii sono già in fase avanzata anche studi sull’ impiego di mezzi elettrici o alimentati da carburanti alternativi, oppure con sistemi di autoproduzione e immagazzinamento delle riserve di energia.
Regno Unito e Stati Uniti hanno già in corso la sperimentazione su questi nuovi mezzi sui campi di battaglia



Secondo gli analisti militari, ci sarebbe addirittura convenienza ad usare fonti energetiche alternative o rinnovabili in zone dove è difficile o impossibile ricorrere alle fonti energetiche tradizionali , per non esporre i soldati a diversi tipi di rischi logistici, oppure dotarne le forze speciali che potrebbero contare su veicoli silenziosi perlomeno nel corto raggio-
L’ultimo in ordine di tempo ad adottare queste nuove tecnologie è l’esercito britannico, che , tra le altre apparecchiature, sta testando un accumulatore portatile, in grado di fornire ai soldati un cospicua riserva di energia, utile in aree isolate o remote, dove non c’è accesso a fonti tradizionali. L’esperimento è partito in Mali nell’ambito dell’Operazione Newcombe, dotando le pattuglie a lungo raggio, che coprono anche 1.500 chilometri. Sono dotate di ” banche di energia” in versione maggiorata. Il sistema combina generatori al metanolo e maxi batterie al litio, associate a pannelli solari. È studiato per essere trasportabile e in grado di resistere anche ad alte temperature

Anche gli Usa gestiscono programmi simili attraverso lo US Army Futures Command, la struttura militare che si occupa di sviluppare nuove tecnologie. I mezzi da combattimento saranno dotati di propulsione elettrica e gli studi sono in fase avanzata. I vantaggi dichiarati sono silenziosità dei veicoli, considerato un vantaggio tattico e la ricaricabilità con fonti rinnovabili. La Francia ha adottato dal 2020 programmi mirati all’efficienza energetica, anche nei campi di battaglia, soprattutto legata al combustibile dei mezzi ma non solo.

La Germania punta a progetti per ristrutturare le forze armate affinché siano resilienti ai cambiamenti climatici e la stessa Agenzia Europea per la Difesa ha lanciato il programma “Military Green”, mirato a sviluppare una cooperazione Ue sulla Difesa sostenibile. Obiettivo: incrementare le capacità dei membri e razionalizzare i costi. In Italia, invece, la transizione ecologica è partita con il programma “caserme verdi”, un progetto che prevede la realizzazione di basi militari di nuova generazione, secondo criteri costruttivi innovativi di rapida costruttività, basso impatto ambientale e riduzione dei costi di manutenzione.

foto sotto:
fuoristrada ibrido Chevrolet Colorado ZH2′ in dotazione sperimentale ad alcuni reparti di fanteria ed un secondo veicolo da combattimento della General Dynamica , anch’esso ibrido

general dinamic usa elettrico

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