CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 19/02/2015

GUARDIE SVIZZERE: SIAMO PRONTI A DIFENDERE IL PAPA

recensione a cura di Bruno Horn

CITTÀ DEL VATICANO – “Siamo pronti a intervenire per difendere il Papa. Il nostro compito è la sicurezza e siamo ben organizzati”. Lo dice in un’intervista al quotidiano italiano “Il Giornale”, il colonnello Christoph Graf, nuovo comandante della Guardia Svizzera Pontificia, riferendosi alle minacce dell’Isis.

“Ciò che è successo a Parigi può succedere anche qui in Vaticano (…) in qualsiasi momento, e non si può prevedere se non c’è un servizio di intelligence che ha informazioni precise”, spiega il comandante del “piccolo esercito” che da oltre 500 anni difende il Papa.

“Dopo le minacce dei terroristi – aggiunge Graf – chiediamo alle guardie di essere più attente e osservare bene i movimenti delle persone. Di più non possiamo fare. Se succede qualcosa siamo pronti, come gli uomini della Gendarmeria vaticana”.

Nell’intervista al “Giornale”, il neocomandante della Guardia Svizzera Pontificia afferma che il “Papa ama la vicinanza con le persone (e) ha bisogno di spazio. Non ama quando la gente, anche quelli della sicurezza, son troppo vicini a Lui. E questa sua richiesta la rispettiamo, stiamo quindi un po’ più distanti, ma osserviamo tutti i suoi movimenti”.

Christoph Graf ha inoltre tenuto a smentire le voci secondo cui Francesco starebbe pensando a uno scioglimento del Corpo delle guardie svizzere. “Il Papa ha una grande stima per la guardia svizzera e posso affermare con tutta tranquillità che il Santo Padre non pensa a una decisione in tal senso”.

Il lucernese Graf, che è stato nominato comandante lo scorso 7 febbraio al posto del colonnello Rudolf Arnig, ha tuttavia ammesso che in futuro “sarà difficile trovare guardie in Svizzera e questo dipende anche dalla situazione della Chiesa e della fede, oltre che dalla natalità. Il mio sogno è di avere ancora guardie a disposizione in Svizzera, giovani che hanno voglia di venire qui a servire il Papa”.

Leggi anche