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Pubblicato il 20/06/2018

GUERRA NELLO SPAZIO VIRTUALE: IL NUOVO REPARTO ITALIANO INIZIA A “DISTURBARE” E A DIFENDERE

Il Comando interforze per le operazioni cibernetiche (Cioc), costituito nel 2017,esordisce con “Joint Stars” con il compito di testare la sicurezza delle reti e delle informazioni. Claudio Graziano, capo di SMD , ha voluto l’inserimento del Cioc nell’esercitazione interforze più importante dell’anno, in previsione del fatto che presto il nuovo reparto sarà soggetto a valutazione e validazione per il conseguimento della piena capacità operativa.

Il CIOC è comandato da Francesco Vestito. L’esercitazione, vede impegnati due team con diverse funzioni: il gruppo blu ( la difesa lo chiama Blue Team), che deve disturbare con attacchi e il gruppo rosso, che la difesa chiama Red Team, che deve difendere la rete con procedure stabilite.

GLI SCENARI: CRISI DI STATI CONFINANTI E MISSIONE ONU
Lo scenario prevede che, a seguito di una crisi tra due Stati limitrofi. l’ONU decide che venga schierato un contingente ( joint task force) sul territorio di uno dei due paesi la cui stabilità è minacciata da gruppi armati di una minoranza etnica che si richiama all’altro Stato.

il contingente fronteggerà diversi eventi ma continuerà a svolgere attività militari sul terreno, in mare e in cielo. Stavolta il CIOC si occuperà del dominio cibernetico, per contrastare le azioni ostili dei gruppi terroristici e delle milizie paramilitari dallo Stato di riferimento, che punta a ottenere l’egemonia regionale.

La difesa delle reti ( che la difesa chiama cyber defence) diventa anche elemento di disturbo delle operazioni militari degli avversari, così come avviene nel campo della guerra elettronica e del conflitto ibrido, dove piuttosto che alla distruzione fisica dei sistemi d’arma avversari, si mira a renderli inutilizzabili, ovvero a neutralizzarli anche temporaneamente.

Si tratta dele operazioni Cema ( attività cibernetiche elettromagnetiche) che la difesa chiama Cyber Electro Magnetic Activities, La difesa cibernetrica ha i suoi effetti sulla catena di comando e controllo, perché garantisce il cosiddetto ciclo Oda: opsserva, prendi atto e agisci, che la difesa chiama – Observe, Detect and Act.
Si tratta quindi di uno strumento strategico del comandante in capo delle Forze armate, il capo di Stato maggiore della Difesa, per supportare il proprio ciclo decisionale e rallentare quello avversario.

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