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Pubblicato il 10/02/2014

HACKER ATTACCANO IL SITO DEGLI INTERNI E DELLA POLIZIA DI STATO

PARMA-Anonymous Italy, sezione italiana della “internazionale” degli hackers “anonymous” ha pubblicato online migliaia di file e documenti riguardanti comunicazioni riservate delle istituzioni.

Si tratta di 2.600 file sottratti al Ministero dell’Interno, alcuni datati marzo 2013, messi online da oggi pomeriggio. Tra i documenti ci sono relazioni tecniche, contratti su forniture e fornitori di apparecchiature usate a fini investigativi, nomi di aziende e costi.

Ancora: informative sulle mobilitazioni studentesche,chiamate “appunti per il ministro”, poi indicazioni sugli spostamenti del capo dello Stato e dettagli su un contratto con la Libia per il ripristino di navi.

Il copione è lo stesso della violazione del sito della polizia lo scorso autunno: in fondo Anonymous ha avuto mano leggera ed il danno è limitato. Ma se altri soggetti avessero le stesse capacità di effettuare simili violazioni , potrebbero saccheggiare gli archivi più profondi , come ad esempio il piano di volo rientro del Capo dello Stato, oppure un fax alla Questura di Venezia, ancora su una visita del presidente della Repubblica a Mestre lo scorso settembre, con istruzioni sull’uso di scafi per gli spostamenti.

Molto delicate le informazioni pubblicate riguardanti il controllo telefonico di chi è soggetto a misure cautelari, con tanto di costi relativi.

OPREVENGE
operazione vendetta contro gli arresti di hackers

Nei giorni scorsi il blog di Anonymous Italia aveva preannunciato l’operazione senza per altro dare alcun dettaglio. Ma è dal blitz dello scorso 17 maggio – effettuato dal Cnaipic (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) della Polizia Postale, col coordinamento dalla Procura di Roma, e che ha portato a 4 arresti ai domiciliari, 6 indagati e 10 perquisizioni – che il movimento italiano di “anonimi” ha iniziato la controffensiva. Prima l’attacco che ha mandato offline il sito del Tribunale di Roma; poi una campagna di invio fax allo stesso tribunale. Quindi la pubblicazione online, a più riprese, secondo una strategia che vorrebbe essere di logoramento, di informazioni sensibili sulle forze dell’ordine. Quindi i dati su email e nomi di membri dei sindacati di polizia, prima il Siulp e poi il Sap, inclusa la diffusione di documenti degli stessi. Ora il Ministero.

Difficile estirpare la “testa” di Anonymous, perchè questi rifiuta qualsiasi idea di organizzazione ; si muove come una cellula di Al Quaeda, di libera iniziativa ed in maniera anarchica e chi partecipa alle azioni si definisce spesso uno che era di passaggio e ci ha messo del suo.

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