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Pubblicato il 13/08/2021

HERAT: L’ESERCITO AFGANO IN FUGA – I TALEBANI CONQUISTANO LA EX BASE ITALIANA



HERAT- I Talebani hanno conquistato Herat dopo un breve assedio.La resa dei soldati addestrati dall’Italia e dalla Nato è stata quasi immediata. Armi, mezzi, equipaggiamenti e viveri sono ora nelle mani dei combattenti in ciabatte. Molti soldati sono passati , per convenienza, dalla parte dei talebani.Si tratta di una disfatta di proporzioni imbarazzanti che dimostra come fosse distante ed inapplicabile il modello di organizzazione sociale e militare che gli occidentali volevano trasmettere al popolo afgano.
Ancora una volta emerge la impermeabilità della società afgana, islamica radicale in gran parte, alla “contaminazione” occidentale.
Il popolo afgano dovrà trovare da solo la propria strada, a giudicare dai festeggiamenti che fanno alle orde talebane in arrivo nelle città, segno evidente della insofferenza alla “invsione” occidentale.

I NUMERI DELLA SCONFITTA
– 1.000 miliardi di dollari spesi dall’intera coalizione.
– 2248 caduti americani
– 4.000 contractors uccisi
– 1.144 militari dellqa Nato non statunitensi ( di cui sono quasi 500 quelli britannici), uccisi.
– 47 mila civili morti in Afghanistan e 24 mila in Pakistan, 136 giornalisti e operatori dei media, 549 i volontari delle organizzazioni umanitarie.
– 70 mila caduti dell’esercito e della polizia afgani
– 2.7 milioni i profughi fuggiti all’estero
– 4 milioni gli sfollati interni.
L’Osservatorio Milex sulle spese militari italiane calcola finanziamenti diretti alle missioni per quasi 7 miliardi di euro (6.77) dal novembre 2001, più 720 milioni per le forze armate e la polizia afghane e altri 925 milioni per mezzi, materiali e trasporto truppe, per un totale di 8.5 miliardi.

Nel momento di massimo impegno internazionale, la coalizione aveva schierato sul campo 140mila soldati.
Al momento della ritirata gli americani erano 2500, gli italiani , le forze straniere nel complesso a 7mila.

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