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Pubblicato il 27/07/2018

HERAT: TRUFFA AGLI STATI UNITI SUGLI AIUTI

CARRARA- Una indagine della FBIA americana coinvolge una società di macchine per marmo di Carrara.
Sotto inchiesta è Adam Doost,un commerciante di dubbia trasparenza, con passaporto afgano ed americano. di cui la società carrarina è stata fornitrice di impianto di produzione da montare in Afganistan, all’interno di un progetto che riguardava Herat.
La Equity Capital Mining, la società di cui Adam Doost era titolare, avrebbe dovuto realizzare una attività di lavorazione una cava di marmo, nell’area di Chest El Sharif.
Fbi sospetta che Doost, utilizzando fondi governativi finalizzati alla ricostruzione dell’Afganistan, abbia frodato il governo americano per una cifra complessiva di 16 milioni di dollari, “alterando” le fatture in modo da ottenere fondi più cospicui. Nel 2010 e il leader della macchine per la lavorazione del marmo aveva un assetto societaerio differente. Ora è in un concordato in continuità e nel febbraio 2018 nasce una società nuova con nuovi soci . È quindi la vecchia società, che oggi non esiste più, quella che ha avuto relazioni con Doost, relazioni di fornitura: « In questa vicenda siamo parte lesa. Nel 2010 ci è stato chiesto un impianto di lavorazione per l’Afganistan, una commessa dal valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro, ma quell’impianto non è stato pagato interamente, perchè manca il pagamento di 170.000 euro.
Gli Stati uniti hanno chiesto una rogatoria per poter ricostruire i rapporti di Doost con i fornitori italiani. La competenza di quella rogatoria è della Corte di appello di Genova perché è nel distretto di quella Corte che ricade Carrara

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