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Pubblicato il 11/02/2015

I CARABINIERI AUSILIARI SCRIVONO AL PRESIDENTE MATTARELLA

Illustrissimo Presidente della Repubblica Professore Sergio Mattarella,

Ci permettiamo di scriverle apertamente per riconoscere la Sua autorità di Capo dello Stato e per augurarle ogni bene e un fattivo impegno verso il nostro paese, e ci rivolgiamo a Lei sullo spunto delle sue parole rivolte agli italiani: «Il mio primo pensiero va soprattutto alle difficoltà e alle speranze dei concittadini». Da Cittadini e Carabinieri in Congedo le auguriamo di mantenere vivo questo pensiero e di contribuire a dare risposte concrete alle difficoltà e alle speranze di tutti noi Italiani.

A tal proposito ci permettiamo di segnalarle la grave difficoltà che vivono dei Servitori dello Stato in Congedo: Si tratta di giovani che Servirono lo Stato al tempo Volontariamente in Qualità di Ausiliari delle Forze di Polizia ad Ordinamento Civile e Militare, noi come Carabinieri Ausiliari, essi dopo aver dato sino a 3 anni di Servizio alla Nostra Patria, si trovano oggi fuori da ogni possibilità concorsuale essendo la figura dell’Ausiliario delle Forse di Polizia non riconosciuta tale al pari degli attuali volontari delle Forze Armate, quando al tempo l’arruolamento avveniva in separata sede dalla leva con decreto legge come nello specifico della nostra figura il n° 198 del 12 maggio 1995 comma 4.

Come le abbiamo illustrato Presidente, la nostra è una questione assai articolata che ad oggi è al vaglio di 2 Commissioni Parlamentari Riunite I Affari Costituzionali e IV Difesa alla Camera dei Deputati mediante una Petizione (n°521-2014) Presentata da codesto Comitato nel mese di Febbraio 2014. Signor Presidente, essendo lei un uomo di Giustizia e di Cultura, confidiamo nella sua attenzione e nel suo fattivo discernimento nei confronti della nostra causa per far si che essa possa avere il giusto epilogo positivo lanciando un monito alle commissioni in questione, rendendo giustizia a chi ha servito questo Paese con dedizione senso del dovere e fulgido esempio di virtù militari e civiche, tal volta pagando questa scelta volontaria con la propria vita.

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