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Pubblicato il 16/11/2015

I FUNERALI DELL’INCURSORE MARINO BROGNOLI

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di Paolo Frediani

Livorno, 16 novembre 2015.
Caserma Vannucci.
Alle ore 09.00 di questa mattinata dolce novembrina, tantissimi amici e gentili consorti, colleghi di Reparto , incursori e commilitoni dell’A.N.I.E., hanno accolto per l’ultima volta Marino Brognoli, col quale ebbero l’onore di condividere in armi le sue gesta.
Dopo una sosta di mezz’ora presso la Cappella S. Michele per gli onori di rito, la salma del Maggiore Brognoli, già piantonata da quattro incursori del Col Moschin, è iniziato il corteo funebre, attraversando mestamente il Piazzale El Alamein, seguito dai suoi Cari e giungendo all’ingresso della Sala Cinema della Vannucci.
Ad attenderla le massime autorità militari: il Generale di Corpo d’armata Marco Bertolini, il Comandante della Brigata Paracadutisti “FOLGORE” , Generale di Brigata Giovanni Maria Iannucci, il Comandante del 9° Reggimento D’Assalto Paracadutisti “COL MOSCHIN”, Colonnello Paolo Attilio Fortezza, con tutti i colleghi del 7° corso di Viterbo, oltre al labaro della Sezione ANPDI di Livorno e numerosi ex Comandanti e Vice Comandanti della Brigata, uniti aa una rappresentanza di Ufficiali e Sottufficiali del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti ” TUSCANIA”.

Don Marco Menin nella sua omelia ha ricordato brevemente le gesta di Marino e la sua etica. “Marino – ha detto – ha saputo intrecciare il dovere col suo esser professionista, la vita non è un valore assoluto – ha proseguito – e lui lo aveva ben evidenziato nel suo modo di offrirsi generosamente fin da quell’attentato subito nel lontano 15 marzo 1983”.

Infine prima della recita della Preghiera del Paracadutista, il Presidente Nazionale dell’A.N.I.E., Col. incs. Angelo Passafiume, che con lui aveva condiviso anni di febbrili vicissitudini in quei periodi scuri di guerra fredda e di terrorismo, ha voluto ricordare a tutti noi ed in particolare ai più giovani, che Marino era un Professionista di spicco tra i Professionisti e che nonostante la sua grave menomazione subita era riuscito a rimettersi in piedi e con lo stile che lo contraddistingueva era riuscito a portare nel Battaglione Sabotatori tutte le nuove innovazioni elettroniche, allora appena conosciute, che hanno successivamente innalzato il Reparto, permettendogli successivamente di decollare fino all’eccellenza di oggi. Marino non ha mollato mai, divenendo perfino campione nazionale di sci e gran arrampicatore, un amante da sempre della montagna, ma soprattutto un’anima sola con il suo Reparto.

Stamani, tutti abbiamo avuto l’onore di accompagnarlo al suo ultimo angolo nel piccolo Cimitero di Antignano, dove le onde del mar Tirreno lambiscono il campoasanto, per gli anni a venire con il conforto fraterno di tutti noi e dal tuo vecio istruttore Piero Pasini, ora a lui vicino di posto in questa nuova avventura della sorte.

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