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Pubblicato il 11/09/2020

I GUASCONI “NO MASK” – FLAVIA PERINA PARLA DI DE LAURENTIS E COMPAGNIA

Pubblichiamo un articolo apparso su LA STAMPA del 11 settembre firmato da Flavia Perina, nota e brava giornalista* , e figlia di Marcello Perina, scomparso alla fine di Agosto, grande dirigente del MSI.

DE LAURENTIIS E I GUASCONI NO MASK

flavia perina

Con il ricovero del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis si precisa l’antropologia del guascone No-Mask che il caso di Flavio Briatore aveva appena abbozzato: uomo, anziano, ricco, convinto di essere intoccabile in virtù del suo successo e popolarità, indifferente ai guai che può provocare, avvolto nell’eterna bandiera del Marchese del Grillo – io so’ io, eccetera – finché la fortuna lo assiste, salvo rifugiarsi nel Sistema Sanitario Nazionale quando il pericolo si fa concreto.
Se il Covid non fosse una malattia tanto pericolosa, il caso De Laurentiis sarebbe già la trama di un cinepanettone: lui che sta male, se ne frega e va lo stesso all’Assemblea di Lega con venti Presidenti di società, giustificando gli occhi lucidi con un’indigestione di ostriche (cozze o telline sembravano volgari). Lui che parla con giornalisti, colleghi, amici e dipendenti senza mascherina, giudicata forse segnale di femminea pavidità. Lui che poco dopo ammette finalmente di essere positivo, porta il panico e l’obbligo di quarantena tra molte decine di persone; costringe pure la sua squadra al completo, tecnici compresi, ad avviare gli accertamenti e consegna tutti all’autoisolamento. Infine, lui che si spaventa, si arrende alla paura di un guaio serio, corre in ospedale alla massima velocità possibile.
Il guascone No-Mask ha una sua importanza in questo momento perché è il modello aspirazionale del poveraccio No-Mask, quello che rischia di contagiare anche noi in ufficio, a scuola o al supermercato, insomma: il tipo che sabato scorso è andato alla Bocca della Verità per denunciare la dittatura sanitaria. Ovviamente c’è una differenza. De Laurentiis, dopo il pasticcio, è rientrato con volo e motoscafo privato nella sua bella villa di Capri, dove ha raccolto la moglie (pure lei positiva) e ha rifatto il tragitto al contrario: motoscafo e volo privato con destinazione Roma, Policlinico Gemelli (stavolta con la mascherina). I suoi imitatori e fan a basso reddito rischiano di finire confinati in due stanze di un casermone popolare o reclusi in un reparto specializzato, senza contatti neanche con i coniugi: fare i Briatore o i De Laurentiis senza esserlo può costare davvero carissimo.
Serve, con urgenza, un manuale di autodifesa dagli uni e dagli altri. Il guascone No-Mask va fermato facendogli il vuoto intorno, pregandolo di accomodarsi altrove, diventando intolleranti verso il suo disprezzo per il distanziamento o l’Amuchina, ridicolizzando le sue esibizioni di virile indifferenza al virus. Se proprio non può farne a meno, questa maschia schiera che teme di sembrare vigliacca coprendosi la bocca, va invitata a mostrare il suo coraggio altrimenti. Si arruolino nella Legione Straniera o passino un giorno da volontari in un reparto di malattie infettive, anziché rifugiarsi nella assai modesta prova d’ardimento di respirare senza protezione. Al limite, saltino nel cerchio di fuoco con la capriola, come qualcuno faceva in passato per testimoniare la sua baldanza: noi staremo sugli spalti ad applaudirli, naturalmente alla massima lontananza

*: chi è Flavia PERINA

Flavia Perina è una giornalista, scrittrice ed ex politica italiana. È stata membro della Camera dei Deputati dal 2006 al 2013, dapprima nel gruppo di AN, poi con il PdL e infine con FLI. Dal 2000 al 2011 ha diretto il quotidiano Secolo d’Italia. Negli anni seguenti ha collaborato con diverse testate giornalistiche cartacee e online, tra cui Il Fatto Quotidiano[1], Linus, Il Post e Linkiesta e La Stampa . Nel 2016 è uscito il suo primo romanzo Le lupe , edito da Baldini&Castoldi.

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