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Pubblicato il 28/11/2020

I PALOMBARI DEL GOI LIBERANO IL MARE DA MIGLIAIA DI ORDIGNI ESPLOSIVI

Secondo gli esperti, il mare è la più grande “Santabarbara” d’Italia : ce lo dicono le quotidiane azioni di bonifica che i palombari del GOI fanno sul fondo del mare, lungo tutte le coste italiane o nei laghi, ritrovando pericolosi ordigni spesso neppure a grande profondità e addirittura in spiagge o porti. Le bonifiche portano in superfice munizioni di ogni tipo, mine, bombe e ordigni di ogni fattura residuati in gran parte dei due conflitti mondiali. Tra inesplosi o gettati appositamente, sono tutte in grado di detonare se manipolate da mani inesperte.

Spesso si tratta di discariche di bombe ed ordigni di ogni tipo nel dopoguerra. Prima della diffusione della subacquea si pensava fossero posti sicuri, ma ora è urgnete liberare i fondali per evitare che qualche bagnante o qualche sub possa avere incidenti gravi. Gli esperti ci dicono che il tritolo si conserva perfettamente e non lascerebbe scampo anche dopo decine di anni, se trattato senza le dovute attenzioni.

Per le operazioni di bonifica la Marina Militare schiera un reparto di eccellenza, famoso anche a livello internazionale: i palombari del GOI, che sono di stanza al Varignano, La Spezia.
Da un anno tra loro c’è anche una donna. Il Gruppo operativo “servizio artificieri” è in grado di intervenire in acqua, a qualunque profondità, in mare o nei laghi.
Ogni anno gli artificieri palombari del ComSubIn , il Comando subacquei ed incursori, le due anime del reparto più selettivo della Marina, bonificano più di sessantamila ordigni lungo tutte le coste italiane. Tra i “reperti” c’è perfino qualche siluro.

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