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Pubblicato il 26/10/2014

I PARACADUTISTI DELLA SCUOLA DI FANTERIA DI CESANO RICORDANO IL 23 OTTOBRE

a cura del paracadutista Giuseppe Lazzari

LIVORNO. Il 23 ottobre scorso, anche presso la Scuola di Fanteria di Cesano di Roma è stata celebrato l’evento caro a tutti i paracadutisti militari italiani, la “battaglia di El Alamein”.
L’iniziativa del Col. f. par. Claudio LADISI, già Ufficiale della B.par.Folgore, attualmente in servizio presso questo Istituto di formazione, ha riunito tutti i paracadutisti “fuori corpo” come, in gergo sono indicati i paracadutisti militari, (U. SU. E Tr.) che non militano nei reparti della Brigata Folgore, ma che mantengono intatto l’entusiasmo della specialità contribuendo a diffondere così lo spirito paracadutista nei reparti in cui svolgono il servizio.

A El Alamein, il 23 ottobre del 1942 si infransero i sogni di una Nazione e di una generazione di giovani, ma da ogni goccia del sangue versato nacquero “gagliardi figli e fratelli innumeri” che orgogliosi di questo passato contribuirono al riscatto dell’Italia per un pacifico e operoso avvenire di tutti i suoi figli.
Agli eroi di settantadue anni fa, dobbiamo aggiungere, purtroppo, tutti quelli che sono caduti in questi anni nelle varie missioni internazionali, che, se pure in mancanza di una guerra dichiarata, si sono immolati in nome della libertà e per difendere la pace in conflitti asimmetrici dove un nemico insidioso e odioso, quale il terrorismo, fa girare al contrario l’orologio della storia verso un primitivo medioevo.
Nella Scuola di Fanteria, sempre per iniziativa di questi paracadutisti, è in fase avanzata la restaurazione di un monumento al paracadutista che sarà inaugurato nel mese di novembre dove anche la sezione A.N.P.d’I. di Livorno ha contribuito con l’invio di una bandiera della Folgore e di un premio ai militari artefici materiali dell’opera.
Allego alcune foto dell’evento dove si possono distinguere questi paracadutisti “fuori corpo” che manifestano l’orgoglio di indossare il basco, di cui marciando stanno intonando la canzone “bagnando il basco” e la determinazione di mantenere sempre vivo lo spirito degli eroi che li hanno preceduti sulla strada dell’onore e della giustizia per la pace e la libertà di tutti.

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