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Pubblicato il 04/12/2017

I PARACADUTISTI MONZESI RENDONO OMAGGIO AI CADUTI DEL SACRARIO DI TRADATE

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di Francesco Crippa

LA TRADIZIONE CONTINUA
Per il 21° anno consecutivo la sezione di Monza si è radunata per commemorare i Caduti del Sacrario Militare di Tradate, Domenica 3 Dicembre.

Oltre ai numerosi soci presenti anche il labaro dell’ Associazione Nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia di Monza, il presidente della sezione di Tradate Giancarlo Millefanti e una numerosa rappresentanza di Baschi Verdi.

Partendo dal ricordo che il Gen. Bertolini scrisse del Ten. Tomasina, ultimo Comandante del Rgt. “Folgore”, la cerimonia è stata vissuta con grande partecipazione e coinvolgimento da tutti i presenti.

Partecipazione che ha raggiunto l’ apice al momento dell’ appello nominale dei Caduti durante il quale è stato chiamato il “Presente” per tutti quei “ragazzi” tra i 16 e i 17 anni che trovarono la morte in combattimento o per mano dei partigiani.

Ciò nonostante le letture che hanno segnato la cerimonia sono state tratte dai discorsi che il C.te Edoardo Sala pronunciò nei raduni successivi al termine del conflitto e nei quali non si trovano traccia di odio o rancore.

Il concetto di riappacificazione e di fratellanza tra i paracadutisti che combatterono al Nord ed al Sud è sempre stato uno dei “perni” sui quali, fin dalla sua fondazione, fu costituita la nostra Associazione e rimarcarne l’ importanza significa mantenere fede a quella sorta di giuramento che, quel giorno di Maggio del 1945, sulle rive del Po, venne sancito dall’ abbraccio tra chi risaliva al Nord con gli alleati e chi invece stava per essere internato nei campi di prigionia di Coltano e San Rossore.

Non ci si può dimenticare di quanto accadde quel giorno e i giovani che si avvicinano alla nostra Associazione non devono essere contaminati dalle teorie che ancora oggi dividono i nostri soldati in chi combattè dalla parte “giusta” e chi invece scelse la parte “sbagliata”.

Sono proprio le parole scritte (e in parte lette durante la cerimonia) dei nostri Comandanti e di tutti i combattenti a indicarci la via di un ricongiungimento nazionale che purtroppo mai si avverò al di fuori della nostra Associazione, ma che invece deve per noi rappresentare una base sulla quale ricostruire quei sentimenti di Patria e di Italianità che vengono messi ormai ogni giorno in discussione.

La posa di una “corno d’alloro”, il Silenzio e la lettura della Preghiera dell’ Ardito Paracadutista seguite dall’intonazione di “Come folgore dal cielo” hanno chiuso la cerimonia a cui ha fatto seguito un Cameratesco brindisi nei locali della sezione di Tradate.

Da momenti come questi e in particolare da cerimonie come queste usciamo sempre più convinti che il nostro cammino non può ammettere “deviazioni” e che anzi, in momenti come questi, le Associazioni d’ Arma debbano farsi carico di essere importanti punti di riferimento e veri e propri “avamposti” nella “battaglia” per mantenere vivi i nostri valori.

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