Pubblicato il 09/03/2015
I PRIMI DETTAGLI SULLA MORTE DI MASSIMILIANO PIRACCINI
ROMA- Emergono le prime testimonianze sull’incidente di lancio di Massimiliano Piraccini, che gli è costato la vita: «Si vedeva che il paracadute non si era aperto bene, non era rimasto completamente chiuso ma non era ben teso, cedeva sui lati, in autrorotazione. Lui ha cominciato a girare su se stesso per cinque, sei volte. Non si fermava più. Veniva giù e il paracadute di emergenza non s’apriva. Potrebbe avere ritardato perché voleva salvare la vela, una volta che la stacchi quella vola via e non sai dove finisce”
Così ha raccontato al Messaggero un suo amico.
Inspiegabile, per i presenti, il mancato funzionamento della capsula “cypress” che avrebbe dovuto azionarsi a 235 metri, lasciando così il tempo alla vela di emergenza di aprirsi.
Sandro Corradi, presidente dell’Atc, l’azienda che gestisce l’Aviosuperficie Alvaro Leonari di Terni, che registra il quarto morto, uno di loro “ò guerriero, Pietro Taricone, da quando ha aperto nel 2012.. «Una fatalità. Solo così si può spiegare la tragedia». Dello stesso avviso anche l’istruttore Corradi, che aggiunge: «Siamo tutti rimasti stupiti che una persona esperta come lui possa aver avuto un incidente di quel genere». L’istruttore Di Giacomo parla di «perdita di consapevolezza della quota raggiunta» nel tentativo di sganciare la vela, mentre era in velocissima autorotazione, che impedisce talvolta la manovra.
«Abbiamo perso un fratello. Uno dei più esperti del gruppo», Alessandro Di Giacomo è l’istruttore di paracadutismo dell’associazione The Zoo di Roma, un gruppo di appassionati del volo di cui Piraccini faceva parte.
LA DINAMICA
“Miskio”, questo era il suo soprannome, era l’addetto ai video per il gruppo The Zoo.
Nonostante l’incidente i lanci non sono stati fermati. «Ho chiesto al responsabile della The Zoo – dice Sandro Corradi, presidente dell’Atc – se fosse il caso di chiudere l’Aviosuperficie. Per noi non c’erano motivi tecnici che ci obbligassero a farlo. Il responsabile però mi ha risposto che era meglio proseguire anche per superare lo shock».
Le indagini saranno sesguite dal sostituto procuratore Camilla Coraggio.