CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 17/03/2020

I PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO PER ARGINARE LA CRISI SANITARIA DA VIRUS

Il servizio sanitario nazionale è al collasso nelle regioni dove è esplosa l’emergenza Covid-19. Il governo cerca di correre ai ripari varando misure straordinarie in deroga a tutte le normative precedenti. Tutti i provvedimenti richiesti da anni ora vengono sbloccati dall’emergenza. Ecco gli interventi messi in campo.

LE FORZE ARMATE

Saranno «temporaneamente rinforzati i servizi sanitari delle Forze armate, attraverso il potenziamento delle risorse umane e strumentali». Quindi si chiamano in aiuto i medici militari: 320 unità, di cui 120 medici e 200 infermieri, con arruolamento straordinario e temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno. Non dovranno avere più di 45 anni. Stanziati 13 milioni per 2020 e 5,6 per il 2021. Altri 115mila euro serviranno ad assumere biologi, chimici e tecnici per un anno.

STRUTTURE DELL’ESERCITO

Il decreto prevede l’acquisizione di due ospedali da campo con le relative attrezzature, in grado di garantire le attività di terapia intensiva; 6 ambulanze per il trasporto di pazienti in assetto di biocontenimento; 3 camere isolate campali a pressione negativa e sistemi di trasporto isolati; dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario; farmaci per assistenza e terapia di supporto; potenziamento della struttura diagnostica del Dipartimento scientifico del Policlinico militare Celio di Roma. A disposizione in totale circa 36 milioni.

ASSUNZIONI

Via libera a un contratto di sei mesi per 200 medici e 100 infermieri all’Inail per garantire assistenza agli infortunati sul lavoro. A disposizione 12,5 milioni di euro. Prevista l’assunzione di 30 unità fra ricercatori e tecnici all’Istituto Superiore di Sanità per il quale arriveranno 4 milioni. Si da il via libera anche al ritorno in corsia dei medici pensionati, si deroga dalla necessità dell’iscrizione all’albo nazionale per chiamare al lavoro specialisti da tutto il mondo. E per le mascherine non sarà necessario il marchio di garanzia.

Leggi anche