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Pubblicato il 06/03/2018

I TROMBATI ECCELLENTI

L’Avvenire

06 Marzo 2018

Il flop dei big

MINNITI, CADE A PESARO L’UOMO DEL VIMINALE

A Pesaro, nell’uninominale per la Camera, débacle del ministro dell’Interno Marco Minniti. A scrutinio completato (268 sezioni su 268), è finito terzo col 27,69% dei voti, dietro Andrea Cecconi (M5S, primo col 34,98%) e Anna Maria Renzoni Bezziccheri (centrodestra, col 31,53%).

Una sconfitta bruciante anche perché Cecconi è coinvolto in ‘rimborsopoli’: se messo fuori da M5S, potrebbe lasciare o confluire nel Misto. Minniti potrebbe comunque entrare a Montecitorio grazie alle liste plurinominali in Veneto e Campania.

PER BOLDRINI SOLO QUARTO POSTO A MILANO

Nella sfida per il collegio uninominale 12 Milano per la Camera, la presidente uscente di Montecitorio Laura Boldrini si piazza quarta col 4,61%, dietro a Bruno Tabacci (+Europa, eletto col sostegno del Partito democratico, 41% dei voti), a Cristina Rossello (centrodestra) e ad Alberto Bonisoli (M5S). Col ‘paracadute’ proporzionale, Boldrini dovrebbe comunque entrare in Parlamento.

FRANCESCHINI BATTUTO NELLA SUA FERRARA

Non riesce a essere profeta in patria il dem Dario Franceschini, ministro della Cultura uscente. Finisce secondo, col 29,1% dei voti, nella sua Ferrara, dietro Maura Tomasi del centrodestra, che stravince col 39,66%.

Magra consolazione è quella di aver preso più del candidato pentastellato Marco Falciano (24,7%). Per Franceschini, le porte di Montecitorio si apriranno comunque, in quanto capolista per un collegio plurinominale.

SALENTO AMARO E FATALE PER L’EX «LEADER MAXIMO»

Altra sconfitta in casa è quella dell’ex premier Massimo D’Alema, passato a Leu e battuto proprio nel suo Salento nel collegio uninominale per il Senato di Nardò. Per lui la percentuale si ferma al 3,9%, mentre stravince la candidata di M5S, Barbara Lezzi, sfiorando il 40%. Secondo si è piazzato il candidato del centrodestra, Luciano Cariddi, e terza la viceministra uscente allo Sviluppo economico Teresa Bellanova (schierata col centrosinistra). D’Alema non ha corso anche nel proporzionale e dunque non entrerà in Parlamento.

FEDELI «BOCCIATA» SOTTO LA TORRE DI PISA

Nella città della Torre pendente e della «Normale», la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli (Pd) si ferma al 32,03% e viene sconfitta al fotofinish dalla veterinaria Rossella Sbrana (centrodestra, 32,75%). Le separano circa 2mila voti: la ministra ne ha presi 89.589, Sbrana 91.577.

Decisivi sono stati i 14mila voti ottenuti da Paolo Fontanelli (Leu) e i 5mila di Sandro Giacomelli (Potere al Popolo).

In ogni caso, Fedeli entrerà in Parlamento, perché inserita nel plurinominale a Modena.

PINOTTI, SOLO TERZA SOTTO LA LANTERNA

Perde male, pur giocando in casa, la titolare della Difesa Roberta Pinotti, solo terza nel collegio uninominale per il Senato «2 Genova- unità urbanistica San Fruttuoso», col 27,1% (66.993 voti), quasi 8mila in meno di Angelo Vaccarezza (centrodestra, 29,7%) e 15mila in meno del vincitore Mattia Crucioli del Movimento 5 Stelle (33,5%), 41enne avvocato cassazionista. Nella contesa, pesa il 5,3% raggiunto dal candidato di Leu Roberto Giacinto Amen. La ministra uscente è stata comunque eletta, in quanto capolista nel proporzionale in Piemonte.

GRASSO SBARAGLIATO NELL’AMATA PALERMO

Puntare sull’elettorato ‘di casa’ non ha portato bene neppure al presidente del Senato Pietro Grasso, leader di Leu. Nel collegio uninominale 1 di Palermo per il Senato, ha ricevuto solo il 5,81% dei voti, contro il candidato di M5S Stanislao di Piazza, vincente col 43,86%, quello del centrodestra Giulio Tantillo (30,32%) e Teresa Piccione (Pd, 16,65%). Grasso entra comunque in Senato nel proporzionale.

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