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Pubblicato il 26/03/2015

IL 62% DEGLI ITALIANI SI FIDA DEI NOSTRI SERVIZI SEGRETI

Una indagine condotta dall’Eurispes conferma la crescente attenzione dei cittadini, e dei giovani in particolare, per i compiti e il lavoro del Comparto Intelligence.

Lo studio “Intelligence e società: indagine su ruolo e immagine del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica presso l’opinione pubblica”, è stato presentato a Roma oggi 26 marzo, alle 11,00, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio (gc -via Santa Maria in Via, 37D).

Il 62% degli italiani ripone fiducia nel Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. La rilevazione è stata condotta su un campione di 1.121 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana dai 18 anni in su per genere, età e area geografica.

La maggioranza dei cittadini lamenta scarsa chiarezza nella informazione che i media forniscono rispetto al ruolo e alle attività dei Servizi per la sicurezza (72,6%); Il 31% degli intervistati ritiene che i Servizi lavorino dietro le quinte per garantire la sicurezza dei cittadini e il 17,7% afferma che il loro lavoro è scarsamente considerato, pur essendo molto importante.

Partendo dall’importanza delle attività svolte in difesa della sicurezza nazionale, la convinzione che questo sia un settore fondamentale per il nostro Paese (24,2%) e il desiderio di essere informati su tutto (29%) sono i motivi per i quali tali argomenti dovrebbero trovare uno spazio più ampio e una maggiore rappresentazione sui mezzi di informazione. Non manca comunque chi non ha alcun interesse per l’argomento (7,1%) e non ritiene quindi di dover chiedere una informazione più approfondita.

RAPIMENTI RISOLTI GRAZIE ALLA INTELLIGENCE

Agli intervistati è stato domandato a chi andasse il merito della liberazione e del rientro in patria dei nostri connazionali. Per il 22,3% è dell’attività sotterranea dei nostri Servizi; per il 21,8% delle forze e delle capacità delle nostre Istituzioni diplomatiche (Ministero degli Esteri, Ambasciate presenti nei diversi Paesi); per il 18,6% della capacità della nostra Intelligence di collaborare con i Servizi di altri Paesi.

Il 36,5% approva la nuova strategia di reclutamento che si svolge anche all’interno delle Università tra gli elementi più preparati in discipline tecnico-scientifiche oltre che, come da tradizione, tra il personale delle Forze dell’ordine e tra le Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica). Il 24,9% afferma, occorrerebbe continuare ad utilizzare appartenenti alle Forze dell’ordine e militari perché quello dei Servizi Segreti è un mestiere pericoloso e loro sono più preparati.

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