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Pubblicato il 24/09/2018

IL CAPO DI SME: DOPO AEREONAUTICA E MARINA ORA I FONDI VADANO ANCHE ALL’ESERCITO

PARMA- Chi conosce il Generale Farina , attuale capo di SME, ne apprezza la capacità di analisi e quella di portare soluzioni.
Così ha fatto durante la audizione che ha avuto la scorsa settimana davanti alle Commissioni Difesa di Camera e Senato , segnalando come gli investimenti a favore di Marina ed Aeronautica abbiano impegnato quasi integralmente la finanziaria destinata ai comparti della Difesa, negli anni scorsi.
L’Esercito, per un adeguamento alle esigenze funzionali, deve perseguire cinque obbiettivi che si potranno realizzare sono con un piano a medio e lungo termine.

– Ringiovanimento, valorizzazione e benessere del personale;

– Capacità e sistemi all’avanguardia;

– Razionalizzazione ed efficientamento dello strumento;

– Addestramento e approntamento sostenibili;

– Caserme e basi moderne.

Nell’immediato, ovvero sin dal 2019, il Generale Farina rivendica una attenzione economica quasi completamente rivolta ai problemi dell’Esercito :

“Tenuto conto che il divario prestazionale, tanto nel contesto interforze quanto in quello internazionale, penalizza non solo l’output operativo dell’Esercito ma dell’intera Difesa – ha evidenziato il Generale Farina – ho chiesto in sede interforze che la quasi totalità delle risorse disponibili nel breve termine sul Bilancio Ordinario e sul “Fondo Investimenti” siano destinate all’Esercito.
Questa condizione è necessaria se si vuole dare allo strumento militare terrestre lo stesso impulso ricevuto dalle componenti Marina e Aeronautica e, in tal modo, poterlo bilanciare e farlo ripartire. Peraltro, evidenzio che tali progetti sono tutti pronti alla produzione e sono stati sviluppati dal comparto industriale nazionale e la loro realizzazione porterebbe enorme beneficio sia in termini di prodotto interno lordo sia dal punto di vista occupazionale”.

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