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Pubblicato il 04/11/2020

IL COLPO DEL SECOLO PASSANDO DALLE FOGNE E’ DEL PARACADUTISTA FRANCESE SPAGGIARI

Milano
sezione: Cronaca di Milano data: Mercoledì 4 Novembre 2020 – pag: 7

Quel colpo al caveau di Nizza

del parà Albert Spaggiari

Fu lui il «pioniere» delle fogne

di Elisabetta Rosaspina

Scaltri, sì, ma non abbastanza, i rapinatori di piazza Ascoli. Il re delle fogne che portano in paradiso, cioè dritto nel caveau di una banca, resta quasi certamente Albert Spaggiari, il bandito italo-francese che ripulì le cassette di sicurezza della Société Générale di Nizza nell’estate del 1976, «senza odio, senza violenza e senza armi», come lasciò scritto sul muro della camera blindata. L’epilogo di un «colpo» studiato meticolosamente per due anni sulle mappe, con lunghi appostamenti e una paziente frequentazione dei luoghi.

In compagnia di una quindicina di scassinatori marsigliesi, mai completamente identificati, «Bert» era risalito per quasi tre chilometri lungo le condutture sotterranee del fiume Paglione, che sfocia nella Baia degli Angeli, e attraverso la rete fognaria della città, trasportando decine di chili di materiale, picconi e scalpelli, fino in prossimità dei sotterranei della banca. Agli uomini erano occorsi tre mesi per scavare il tunnel fino all’ultimo diaframma, di un metro e 80 di spessore, che li separava dal caveau.

Nel weekend tra il 16 luglio e l’alba di lunedì 19 (combinazione, Sant’Arsenio il Grande), Spaggiari e la sua banda lavorarono di fiamma ossidrica per scardinare armadi corazzati e cassette di sicurezza, mentre un amico orefice selezionava i gioielli più preziosi.

Spaggiari, ex paracadutista della guerra di Indocina, aveva già conosciuto le galere italiane, quando era andato in Sicilia per porsi al servizio del bandito Giuliano. Ma più che al denaro, teneva a intestarsi «il colpo del secolo», come i giornali battezzarono diligentemente l’impresa che, tra gemme, lingotti d’oro e valuta di riserva della Société Générale aveva fruttato, al cambio attuale, 30 milioni di euro.

La sua vanità lo tradì qualche mese dopo negli Stati Uniti, quando per essere ingaggiato dalla Cia si presentò come l’autore del monumentale cambriolage di Nizza. Non sapeva che nel frattempo la polizia francese aveva individuato alcuni dei complici e fu arrestato di ritorno da un viaggio in Giappone all’aeroporto di Nizza. Evase poco dopo saltando dalla finestra dell’ufficio del giudice che lo stava interrogando, con un volo di 7 metri, ammortizzato dal tetto di un’auto, e non fu più riacciuffato. Perlomeno dalla polizia. Perché fece in modo invece di farsi trovare in Sud America dagli inviati dei giornali che non si stancavano di raccogliere dettagli sulle sue peripezie. Che lui stesso riunì nell’autobiografia, «Le fogne del Paradiso», celebrate anche dal cinema e in musica.

Condannato all’ergastolo in contumacia, Spaggiari è morto di cancro, nel 1989, a Belluno dove viveva nascosto con la compagna italiana.

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