OPINIONI

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Pubblicato il 30/12/2024

IL DRAMMA DI MAGDEBURGO- IL PRINCIPIO DELLA DISSIMULAZIONE

NOTA DELLA REDAZIONE- Inquietanti segnali ci giungono da alcune nazioni europee che sono state tra le prime a perseguire una politica di immigrazione a maglie larghe. La Francia è da tempo sotto scacco in molte cittò e la Germania ci manda segnali preoccupanti. La Svezia conta 149 attentati terroristici soltanto nel 2024; Malmö è stata classificata tra le città più pericolose d’Europa ( leggete lo studio) ; squadre di musulmani pattugliano le strade controllando l’abbigliamento delle donne; in più di 60 zone multietniche nel paese non possono entrare svedesi e polizia.
In questo scenario arrivano le riflessioni di un nostro lettore, studioso di teologia e storia delle religioni, che affronta un aspetto della religione islamica:


di Gaetano Canetti


Una ipotesi sul dramma di Magdeburgo: il principio della Taqiyya (dissimulazione).
A Magdeburgo un “pazzo” si getta sulla folla.
Oggi non troviamo più notizie recenti: tutto è passato e tutto tace.
E’ morto un bimbo di 9 anni. Altre quattro persone sono morte.
Sono oltre 200 i feriti tra cui un ragazzo italiano. Le “Autorità” avevano ricevuto delle segnalazioni (sembra non ben specificate) riguardo alla pericolosità dell’uomo da parte dei Servizi Sauditi: inascoltate.
La narrazione corrente ci riferisce di un attentatore saudita di “estrema destra” che odia l’islam. Le “Autorità”, in ogni caso, affidano il colpevole alle cure di uno “Psichiatra”. Tutto archiviato?
Qualcosa in questo insipido “brodino” di informazione propostoci, appare chiaro, non torna. Noi, semplici hobbysti della Storia, azzardiamo un’ipotesi (documentata).
Vediamo un attimo.
Il Corano predica la taqiyya “dissimulazione”:
«I credenti non si alleino con i miscredenti, preferendoli ai fedeli. Chi fa ciò contraddice la religione di Allah, a meno che temiate qualche male da parte loro. Allah vi mette in guardia nei Suoi Stessi confronti. Il divenire è verso Allah.» (3:28)
Libro 56 di Sahih al-Bukhari, quello sulla jihad, intitolato “Combattere per la causa di Allah“, capitolo 157.
Il profeta disse: “La guerra è inganno“ Sahih al-Bukhari 3030
Vari hadith mostrano che il principio della taqiyya veniva utilizzato, permesso e raccomandato dallo stesso Muhammad contro i miscredenti.
Un poeta, Ka’b bin al-Ashraf, aveva offeso Maometto componendo versi oltraggiosi.
Narrato da Jabir Abdullah:


Il Messaggero di Allah disse, ‘Chi è pronto ad uccidere Ka’b bin al-Ashraf? Ha proferito parole ingiuriose e ha danneggiato Allah e il Suo Apostolo.’
Maslamah si alzò e disse, ‘Vuoi che sia io ad ucciderlo?’ Il Profeta proclamò, ‘Si.’
Maslamah disse, ‘Quindi permettimi di mentire così che io sia in grado di ingannarlo.’ Muhammad disse, ‘Puoi farlo.’”
(Sahih Bukhari – Volume 5, Libro 59, Numero 369)
Maslamah si recò da Ka’b e cominciò a lamentarsi dell’islam e di Maometto, continuando fino a che il suo odio contro l’islam divenne tanto credibile da convincere Ka’b a concedergli la sua fiducia.
Poco dopo Maslamah ritornò con un altro musulmano e, mentre Ka’b aveva abbassato la guardia, lo aggredirono, uccidendolo.
Ma allora?


Se per un musulmano, per la maggior gloria dell’islam, è lecito dire bugie, dissimulare, offendere in pubblico la propria Fede (si badi: solo esteriormente) con lo scopo di farsi accettare dal nemico, rassicurarlo ed aspettare di vendicarsi: è possibile un “dialogo”?
Questa nostra “società secolarizzata” (senza più Gesù) pensa logicamente di “SI’” e ti manda dallo psichiatra: poiché è avvezza alla “bugia” e non risulta più disturbata dal suo, sempre più, disinibito utilizzo.
Una terra occidentale in cui il “subconscio” ha sostituito “l’Anima”, lo “psichiatra” ha sostituito il “Prete”, il “mondo” ha sostituito “l’Eternità”.
Ma il pragmatico uomo Cristiano, che desidera rimanere Cattolico e a cui mentire non è concesso, pensa che, con tali premesse, il “Dialogo Vero” sia semplicemente inutile, poiché inefficace.

DISCORSO DEL SANTO PADRE (BENEDETTO XVI)

Aula Magna dell’Università di Ratisbona
Martedì, 12 settembre 2006
Fede, ragione e università.
Ricordi e riflessioni.
“….Partendo veramente dall’intima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero greco fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire “con il logos” è contrario alla natura di Dio.”
Rinunciare a Gesù significa dunque limitare la “Vera Ragione” e alzare le mani in segno di resa di fronte alla bugia.
Una preghiera per quel bimbo.
Gaetano Canetti.

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