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Pubblicato il 15/02/2018

IL FUTURO DELLA DIFESA ITALIANA E D EUROPEA. ITALIA: NOI SPENDIAMO BENE I SOLDI. DIAMO GIA’ MOLTO ALLE MISSIONI NEL MONDO

sopra: le cinque ministre della Difesa alla riunione Nato (Italia, Norvegia, Albania, Germania e Olanda).

BRUXELLES- Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha nuovamente sollecitato gli alleati europei e il Canada ad aumentare le spese per la difesa, ma anche a modernizzare la struttura dell’Alleanza per rispondere alle sfide attuali e rapportarsi con la Russia, con la quale ha auspicato un «dialogo», ma «non una nuova guerra fredda».Lo ha fatto includendo tra i destinatari anche le cinque donne in altrettanti dicasteri della difesa europea.
La risposta della ministra Pinotti : «Ci stiamo muovendo nella giusta direzione, ma si deve fare più». Nella prima giornata della ministeriale Nato ieri a Bruxelles è tornato centrale il tema del 2% del Pil nelle spese della difesa entro il 2024, con l’Italia ancora distante da quell’obiettivo. «Abbiamo sottoscritto un documento che diceva che dobbiamo tendere al 2% nel 2024, in relazione anche alle condizioni di crescita del Paese», ha spiegato la ministra della Difesa Roberta Pinotti, precisando che in questi anni il nostro Paese ha «stabilizzato la spesa della difesa e ha cominciato ad incrementarla tenendo conto che le esigenze del Paese sono molte» e «si continuerà su questa strada, che è una strada di responsabilità». Pinotti ha poi sottolineato «l’efficienza e la capacità delle nostre forze armate», che è «dimostrata sul campo e riconosciuta da tutti», ribadendo che «la presenza dell’Italia nella sicurezza internazionale è una presenza molto importante, nella Nato e non solo» e questo «rappresenta generosità e disponibilità a lavorare per la sicurezza comune». E sebbene l’Italia rimanga ancora sotto il 2% «i soldi che stiamo spendendo li stiamo spendendo bene», ha sottolineato il ministro, aggiungendo che «non si è ancora trovata la modalità per calcolare il peso delle missioni nell’ambito delle cosiddette tre C (capacità-asset o capacity, presenza nelle missioni o contribution e cash o spesa, ndr), che noi riteniamo debba essere considerato insieme agli altri un dato fondamentale». E proprio per questo Pinotti si è augurata che «si trovi presto un sistema per calcolare queste cose». Ed in serata Stoltemberg ha poi sottolineato che le tre C «sono fattori legati tra loro e non si può scegliere tra l’uno o l’altro».

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