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Pubblicato il 12/08/2014

IL GENERALE BERTOLINI ANALIZZA CIO’ CHE STA ACCADENDO IN IRAQ



LA NAZIONE del 12 AGOSTO 2014

La disfatta delle truppe di Bagdad «Esercito lacerato dalle rivalità interne»

INTERVISTA IL GENERALE BERTOLINI: CONTRASTO DI ETNIE E RELIGIONI

Lorenzo Bianchi

Il Genarale Marco Bertolini , comandante del Centro operativo interforze del ministero della Difesa, propone una spiegazione di largo respiro per il successo travolgente dei miliziani qaedisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, l’autoproclamato Califfato islamico guidato da Abu Bakr al-Baghdadi.

«Stanno riempiendo -è la sua tesi- un vuoto che si è creato».

Si riferisce alla liquefazione dell’esercito iracheno?

«L’Iraq è un’area davvero difficile, un mosaico composito dal punto di vista etnico e religioso. I fondamentalisti si allargano commettendo atrocità. È in atto una sfida cruciale».

Insomma assistiamo all’ultimo atto della lunga guerra intestina che lacera il Paese.

«Ci sono i sunniti in lotta con gli sciiti appoggiati dall’Iran e poi una importante componente cristiana combattuta dai fondamentalisti islamici sunniti. A nord c’è la comunità curda. Tutto questo si riflette…».

Anche sulle Forze Armate.

«Esattamente, perché sono altrettanto composite. Ai tempi di Saddam Hussein i sunniti nella sostanza detenevano il potere e Saddam governava tutti con il pugno di ferro».

L’esercito di Bagdad a Mosul e a Tikrit, di colpo, si è liquefatto.

«Già da prima incorporava tre entità etniche e religiose. Se vuole un paragone con il passato, è accaduto quello che era successo alla ex Jugoslavia quando è caduto Tito. Chi ha la forza la esprime».

L’esercito aveva anche armamenti americani?

«Gli statunitensi sono stati a lungo nel Paese. In ogni caso chi vince si piglia tutto, questa è la regola di tutte le guerre in tutte le epoche».

Resta la circostanza che la disfatta delle truppe di Bagdad è stata clamorosa e inattesa.

«Alla caduta di un regime dotato di molta forza segue sempre un periodo di debolezza e di anarchia. È già successo in altri posti. In ogni caso tutto questo avviene nel quadro di una vera guerra fra i sunniti e gli sciiti».

Sembra che negli ultimi giorni si siano trovati in qualche difficoltà anche i valorosi combattenti curdi, i famosi e celebrati Peshmerga. «Noi giudichiamo da quello che apprendiamo dalla televisione e dai resoconti dei media. Un altro conto può essere la realtà sul campo».

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