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Pubblicato il 23/02/2015

IL GENERALE IANNUCCI E’ IL 29mo COMANDANTE DELLA FOLGORE –

PISA- La Palestra del Centro di Addestramento di Paracadutismo all’interno della quale si è svolta la importante cerimonia, era gremita di Autorità militari e civili, paracadutisti in congedo ed in servizio, tanti amici, numerosi labari dell’ANPDI, dell’associazione ANIE e dei Carabinieri Paracadutisti, affiancati dai gonfaloni delle città che ospitano la Folgore.
Ha preso il comando il Generale di Brigata Iannucci.

Parleremo più diffusamente nei prossimi articoli del  suo  brillante curriculum

La cerimonia, seppur breve, è stata intensa e arricchita dalla consegna di ben 4 onorificenze,  una delle quali al Colonnello Alessandro Albamonte,  per  il  comportamento coraggioso ed onorevole  durante la missione del 2009 in Afghanistan di cui daremo conto in seguito.

Iniziamo con il saluto del Generale D’Addario. In giornata seguiranno gli articoli che descriveranno con più precisione la mattinata

Gen D'Addario Comandante uscentepiccola

IL SALUTO DEL GEN D’ADDARIO

Comandante, autorità ed amici della Folgore, cari paracadutisti, lascio da dove sono partito: la palestra del Centro d’Addestramento di Paracadutismo.
Al Comando della Brigata paracadutisti mi sono sentito un fortunato e credo di dovere tanto a molti.
Devo ringraziare lei Comandante, ed i suoi predecessori, per la fiducia e la chiarezza accordatami e la facoltà che mi è stata lasciata di agire nell’ambito della mia sfera di comando, intervendo tuttavia ogniqualvolta le abbia chiesto supporto. Le devo serenità ed una grande disponibilità nei confronti miei e di tutta la Brigata, un clima da lei creato nel quale i nostri staff hanno potuto lavorare con grande tranquillità e passione, cosa impagabile.
Ai miei predecessori e decani, che mi hanno sempre consigliato e seguito, ed a tutti i membri delle aviotruppe, tra cui i fratelli del COMFOSE e del 1 reggimento Tuscania, sempre vicini a noi, devo l’esistenza stessa di una comunità importantissima per noi paracadutisti e per le nostre famiglie. Questa comunità rimane parte di noi anche quando lasciamo le armi o usciamo dai ranghi della Brigata, in un legame di vicinanza e affetto che tutti, ed in particolare l’Associazione Nazionale Paracadutisti, sempre presente, sentono molto forte. I paracadutisti sono una comunità viva, orgogliosa e dinamica, e questa simbiosi tra coloro in armi e non, ne costituisce l’energia prorompente… a volte è difficile individuare i confini tra le due realtà tanto si compenetrano. La nostra sorella, la 46 Brigata Aerea, è anch’essa parte integrante di questa comunità ed immancabile compagna in ogni nostra avventura. Grazie.
Nei giorni scorsi ho salutato le Bandiere e lo Stendardo, ed i paracadutisti dei vari reggimenti. In quell’occasione li ho ringraziati perchè ho sentito sempre la loro convinta partecipazione. So che ogni singolo paracadutista ci mette lo stesso mio entusiasmo e la stessa mia cura, che non aspetta ordini per fare il proprio dovere. Una sensazione bellissima e confortante di non essere soli al comando, ma di essere circondati da un team che lavora come un sol’uomo, come il mio staff di Brigata, che ringrazio per il prezioso supporto. Quando ho preso il comando, ho chiesto ai miei comandanti una sola cosa: di curarsi della risposta a questa domanda “i miei mi seguirebbero in battaglia?” E’ questo, a mio avviso, l’interrogativo che mette tutto ciò che noi facciamo in prospettiva, che ci suggerisce cosa dobbiamo chiedere e come lo dobbiamo chiedere. E che mette in priorità il valore che noi diamo alle cose. Io vi ringrazio, miei paracadutisti, perchè non avete mai deluso alle aspettative. Siete i soldati che io ho sempre ammirato e anche stavolta il vostro entusiasmo, la silenziosa e serena determinazione e la felice iniziativa hanno vinto ogni sfida. Avete il cuore, la testa e le gambe per combattere come pochi. Mi avete fatto immensamente orgoglioso di poter essere Aquila 1.
La cosa più bella di comandare una Brigata così numerosa come la Folgore è stato accorgersi dell’enorme patrimonio costituito delle nostre meravigliose famiglie, belle famiglie orgogliose del nostro vivere da paracadutista che vanno avanti con decoro, con la schiena dritta, consentendoci di dedicarci al nostro lavoro e di continuare a vivere il nostro sogno, che sanno cosa affrontiamo quando partiamo e, ciononostante, si sforzano di non farci pesare nulla mentre siamo lontani. Una ricchezza per questa nostra amatissima Italia che guarda a noi per avere l’esempio. E come ho ringraziato le vostre famiglie ai reggimenti, vorrei ringraziare mia moglie Julia che mi ha sempre sostenuto, e miei ragazzi. La famiglia è stato per me il porto calmo dove rientrare in momenti meno felici e la roccia su cui fondare ogni mia decisione di vita, il luogo dove maturare le scelte e soppesarne il valore, decidere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Ognuno di noi ha uno scrigno nel proprio cuore, fatto di valori, dell’esempio degli anziani e dei genitori, delle tradizioni e della propria storia, ed è li che ognuno fruga per trovare le risorse per comportarsi con onore nel cimento.
Adesso che la lascio, devo dire che non ho trovato nessuna comunità così fortunata come la nostra: siamo una famiglia di famiglie, viviamo in aree d’Italia meravigliose, ospiti di cittadinanze tolleranti, generose ed ordinate, abbiamo una disciplina che garantisce libertà di coscenza e dignità, abbiamo il senso dello scopo e lo spirito di corpo che danno un perchè a ciò che facciamo. Siamo proiettati in una gara d’eccellenza con i nostri fratelli delle aviotruppe e della 46^ Brigata Aerea e circondati dall’affetto dei nostri paracadutisti dell’ANPdI. L’addestramento ci piace e ci rende orgogliosi, le missioni ci aspettano per dimostrare a noi stessi di essere degni dei nostri predecessori, il cameratismo ci lega più forte quanto più si lavora. Tutto ciò è bellissimo e, pertanto, ancora più duro da lasciare, oggi. Tuttavia, la tristezza è alleviata dal sapere che da oggi il Generale Giovanni Iannucci è Aquila 1. Gianni, ti conosco e ti stimo tantissimo dai tempi dell’Accademia e questi miei sentimenti si sono accresciuti nel lavorare con te, sia nella Folgore e sia nei tanti bellissimi incarichi che hai ricoperto, qui e all’estero, nei quali hai guadagnato la fama di Ufficiale saggio, giusto, preparato e di polso. Insomma, un primo della classe ed un paracadutista come pochi. Sono fiero di saperti il Comandante della Folgore e nel retrocedere nei ranghi, sarò contento di fare la mia parte per supportarti nel momento più bello della tua carriera.
Questa comunità riparte oggi con ancora più entusiasmo. I nostri eroi ci guardano da lassù, spero che ne siano contenti; i nostri feriti e le famiglie dei nostri caduti continuano ad avere bisogno di noi. Il mondo non si ferma, al nostro amato Esercito servono soldati coraggiosi, affidabili e pronti. E noi ci saremo, e affronteremo tutto con la stessa immutata determinazione.
In bocca al lupo Gianni. In bocca al lupo Brigata Folgore, mi mancherete.
Come ultimo atto vi chiedo di ribadire chi siamo con l’urlo che proprio qui abbiamo iniziato a rendere vero per la vita!
Para!
FOLGORE!
Viva l’Italia, viva l’Esercito, viva la Brigata paracadutisti

 

sotto:

le foto offerte  dalla Brigata Folgore-
segue  servizio  giornalistico  di redazione e quello fotografico del nostro inviato Alfio Pellegrin

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