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Pubblicato il 28/03/2014

IL GENERALE SCOPIGNO COMANDANTE RCWEST: DOPO LA PARTENZA SERVIREBBERO 800 ISTRUTTORI


UNIONE SARDA del 28 Marzo 2014

HERAT «Con le prossime elezioni l’Afghanistan dovrebbe trovare la sua stabilità definitiva, ci sarà una nuova leadership. Il paese deve ancora fare della strada perché c’è un’opposizione armata forte ma che trova sempre meno spazio perché le forze afghane sono in grado di condurre operazioni e esercitare il controllo: avranno dei problemi ma hanno gli strumenti per farcela»: così sostiene il generale Marco Bertolini, capo del Comando operativo interforze, la struttura della Difesa che gestisce tutte le operazioni “fuori area”.
Secondo il generale Manlio Scopigno, comandante delle forze italiane e della Brigata Sassari da gennaio dispiegata a Herat, «il contingente minimo per restare in Afghanistan il prossimo anno, anche se solo con funzioni di addestramento, dovrebbe essere di 800 uomini. Ora stiamo ritirando il più possibile per arrivare al 31 dicembre con il minimo assetto indispensabile» ha spiegato Scopigno: «Lasceremo una piccola aliquota che potrebbe rimanere nel 2015, se si decidesse di restare con funzioni di assistenza e addestramento. Ora siamo 2 mila, credo che 800 persone sia un numero incomprimibile per rimanere, perché se si resta bisogna garantire la sicurezza e gli strumenti a chi è in missione».
Oltre agli uomini rimarrebbero alcuni mezzi come gli elicotteri e i droni. Proprio il rimpatrio del materiale e dei mezzi è uno dei problemi logistici più pressanti in questa fase, perché deve essere fatto con gli aerei: «Quando siamo arrivati, a metà febbraio – ha sottolineato Scopigno – c’erano 9.300 tonnellate di materiale; arriveremo a dicembre con meno di 4 mila».

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