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Pubblicato il 14/05/2014

IL GOVERNO EGIZIANO METTE IN VENDITA LE COSTE DI EL ALAMEIN


la cittadina di El Alamein, fatiscente e affollata, contrasta fortemente con la linea costiera, dove si susseguono senza interruzione, per chilometri, centinaia di edifici -molti disabitati e diversi con in cantieri fermi- destinati al turismo degli egiziani. Sono relativamente pochi i “resort” con standard europei, concentrati a Marina- Il governo del Cairo, pensando allo sviluppo dell’area, ha costruito una superstrada a quattro corsie che collega la capitale al mare, incentivando la edificazione di case per le vacanze, con lo scopo dichiarato di far diventare El Alamein una città da un milione di abitanti, contro i 20mila attuali.

PARMA- L’Egitto ha messo in vendita 65 chilometri di spiaggia sul Mediterraneo nei pressi di El Alamein, verso Matruh e cerca investitori nei paesi del Golfo. La notizia filtra dal Ministero del turismo egiziano, dove il ministro Hisham Zaazou spiega che il governo vuole trovare presto investitori per far crescere l’offerta ricettiva nell’area: entro cinque anni fino a 15mila camere, rispetto alle 7mila attuali.

Una crescita che potrebbe generare anche un impulso al turismo storico/culturale sul Fronte della Battaglia,favorendo i piani del Progetto El Alamein, se alcuni degli investitori fossero europei, .

«Mi rivolgo ai grandi gruppi – ha detto Zaazou – non faccio nomi ma alcuni sono marchi del Golfo, e sono già interessati. Si tratta di una zona fantastica, con spiagge candide come nei Caraibi». Secondo le ultime stime quest’anno i ricavi del turismo in Egitto potrebbero crescere fino a 9 miliardi di dollari, contro i 6 miliardi scarsi dell’anno scorso, quando la crisi politica e sociale ha fatto perdere al Paese circa 2 milioni di arrivi rispetto al 2012. Ma il governo, come ha ripetuto Zaazou, punta dichiaratamente a 25 milioni di arrivi e 25 miliardi di dollari in ricavi entro il 2020.

Un contributo finanziario sarà certamente in arivo dai sei Paesi del Gulf Cooperation Council (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar) i quali – calcolano gli analisti di Bloomberg – dalla caduta dell’ex presidente Morsi, a luglio del 2013, hanno impegnato collettivamente sull’Egitto investimenti per qualcosa come 15 miliardi di dollari.

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