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Pubblicato il 07/06/2015

IL LEONE DELLA FOLGORE GIUSEPPE BAROLETTI INCONTRA I PARACADUTISTI AL CAPAR

di Paolo Frediani
PISA, CAPAR 5 giugno 2015. In una stupenda giornata di sole, il Folgorino Giuseppe Baroletti, incontra i giovani paracadutisti prima del loro invio ai Reparti. Un’ora di storia raccontata dalla sua viva voce, dalla partenza per l’Africa, nel lontano luglio 1942, fino al suo rientro a settembre del 1946. “Avevo salutato mia madre per la licenza di Natale del 1941 e la rividi dopo cinque anni, lei credeva che io fossi morto” queste le ultime parole per i nostri giovani che bevevano le sue parole. Una sola domanda: ” Lei ha mai pensato di non farcela”, questa l’unica domanda posta da un paracadutista. “No, io non mi sono mai preoccupato di questo, ho solo sofferto la sete e la fame, specialmente quando ero prigioniero degli inglesi. Era stata una mia scelta, pensate che nel 1940 mi assegnarono alla Sussistenza, forse perchè mio padre era mugnaio, ma mi andava stretta quella assegnazione, così feci domanda nei paracadutisti, questo naturalmente lo farei ancora”.
Ospite all’incontro anche il cav. Severino Cristel,un trentino paesano di Baroletti. Cristel,un mai stracc del 1960, sciogliendo una promessa fatta al Comando, ha portato al Comandante del Capar una sua preziosa incisione, un’opera a sbalso del crest del CAPAR. Il Comandante ad interim, TC Palomba (il Cte Merlino era momentaneamente assente a causa di una brutta frattura ad un braccio, causata da un brutto atterraggio una settima fa) ha ringraziato Giuseppe per la sua disponbilità all’incontro con i giovani,un esempio che vorremmo che facessero anche altri anziani,”quando la Folgore chiama, Beppe risponde”, questo è quanto generosamente sa affermare chi quattro generazioni orsono portò orgogliosamente per primo le nostre mostrine.

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