CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 17/07/2015

IL NONO ALPINI SUL GRAN SASSO DEPONE UNA TARGA IN RICORDO DI DUE COMMILITONI CADUTI IN ADDESTRAMENTO

1434131_635726678967896353_Personale_schierato_GI_850x606
«A perenne memoria di Giovanni De Giorgi e Massimiliano Cassa appartenenti alla famiglia del nono reggimento alpini». Recita così la targa di bronzo che ieri mattina è stata deposta sul luogo dell’incidente che ha tolto la vita a Max, il giovane alpino originario di Corato morto sul Gran Sasso a novembre dello scorso anno.

Un ricordo, ma anche un monito «dei pericoli insiti nelle attività svolte in montagna» scrivono gli alpini al termine della sobria cerimonia militare vissuta ieri insieme alle famiglie dei ragazzi scomparsi.

«La montagna non è un mostro che uccide. Le vite perdute lungo il suo dorso sono una ferita e vengono restituite con salvezze offerte ad altri che decidono di scalarla» si legge sulla targa.

In tanti sono saliti sul Gran Sasso insieme ai familiari di Massimiliano e Giovanni: una rappresentanza del nono reggimento alpini, il comandante colonnello Massimo Iacobucci, il personale del soccorso Alpino nazionale ed i soci dell’associazione nazionale Alpini – Sezione Abruzzi alla presenza del presidente Giovanni Natale. Tutti hanno voluto omaggiare la memoria dei due giovani alpini scomparsi.

La giornata di ricordo si è conclusa a quota 2.130 metri, a Campo Imperatore, con una messa celebrata nella chiesetta della Madonna delle nevi.

«Siete andati avanti ma rimarrete sempre nei nostri cuori» si legge sulla targa di bronzo usando la stessa immagine scelta per il giorno dell’addio dal Generale Massimo Panizzi, comandante della Brigata alpina Taurinense.

Leggi anche