Pubblicato il 17/09/2023
IL PETROLIO DIETRO LE QUINTE DEL GOLPE IN NIGER
Secondo alcuni funzionari vicini al deposto presidente le rivalità sulla spartizione dei futuri proventi del petrolio costituirebbero uno dei motivi del golpe del 26 luglio.
Il 27 luglio a Niamey si sarebbe dovuto tenere un consiglio dei ministri speciale.
che avrebbe dovito approvare un decreto strategico, che avrebbe potuto consentire la creazione di una nuova società, PetroNiger, il cui obiettivo sarebbe stato quello di gestire le risorse petrolifere del paese.
I golpisti hanno voluto riprendere il controllo di un settore redditizio che avrebbe potuto danneggiare loro o i loro sponsor?
Alcuni collaboratori del deposto presidente hanno anche dichiarato a Le Monde – “Il petrolio non è l’unica ragione del colpo di stato, ma è una delle leve essenziali”, L’ex presidente Mahamadou Issoufou (2011-2021) è oggi sospettato di aver avuto un ruolo nel colpo di stato del generale Abdourahamane Tiani. È stato lui a nominare capo della guardia presidenziale l’attuale uomo forte della giunta. Dopo l’elezione di Mohamed Bazoum, con il quale ha viaggiato politicamente per trent’anni, è stato suo figlio Sani Mahamadou Issoufou, detto Abba, a essere promosso ministro del petrolio, delle miniere e delle energie rinnovabili, prima di essere consegnato all’inizio del 2022 del portafoglio di energie rinnovabili.Mahamadou Issoufou aveva in particolare il controllo di Sonidep, la compagnia petrolifera nigerina.
“ Tutti sanno che Sonidep è sempre stato il fondo nero di tutti i partiti politici, non solo del PNDS [il Partito nigerino per la democrazia e il socialismo, fondato nel 1990 da Mahamadou Issoufou]”, dice un giornalista che ha indagato su questi File.
Lo dimostrano le massicce frodi e malversazioni denunciate a più riprese dall’Alta Autorità anticorruzione. Mentre il debito della società oggi raggiungerebbe più di 200 milioni di dollari.
Il Niger alla vigllia del golpe stava per cambiare profondamente gli assetti finanziari del petrolio, coprendo la cattiva gestione precedente.
Finora la produzione petrolifera del Paese era rimasta modesta, nell’ordine di 20.000 barili al giorno, metà dei quali tuttavia è sufficiente per il consumo interno, mentre il resto veniva esportato nei paesi vicini, tra cui la Nigeria.