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Pubblicato il 04/09/2019

IL TIRRENO DI LIVORNO PARLA DELLA SCOMPARSA DEL SABOTATORE PAOLO FREDIANI

Il tirreno del 3 settenmbre 2019

LIVORNO. Lutto nel mondo militare e dell’arte per la morte dell’ex paracadutista della Folgore Paolo Frediani, 76 anni, sottufficiale che si era formato nei corsi della Scuola dell’Esercito di Viterbo e organizzatore di molte mostre culturali in città. Frediani ha trascorso 15 anni nei ranghi del nono reggimento d’assalto paracadutisti Col Moschin, acquisendo tutti i brevetti di specializzazione. Dal 1981 ha svolto il servizio tra i quadri del comando Folgore fino al congedo. Da allora è stato il punto di contatto tra la Brigata e i molti colleghi in pensione che facevano riferimento a lui per tutte le notizie e gli aggiornamenti. Fondatore e presidente della sezione labronica dell’associazione Unsi (Unione nazionale sottufficiali italiani), dal 1995 ne ha ricoperto il ruolo di responsabile fino al 2016, quando è stato nominato presidente onorario.

Dal 1998 al 2000 ha avuto anche l’incarico di consigliere nazionale Unsi ed è stato socio fondatore dell’Anie (Associazione nazionale incursori esercito): è stato responsabile del collegio dei probiviri e segretario nazionale. Ha ricoperto a lungo la carica di vicepresidente del Centro culturale “Toscana Arte – G. March”, partecipando all’organizzazione di mostre ed eventi culturali a Livorno e in Italia, comprese varie edizioni del Premio Rotonda. Fondatore e promotore del comitato onoranze ai Caduti della Meloria, che si propone di onorare i 46 militari caduti nell’incidente aviolancistico del 1971, ha proposto e seguito la realizzazione del monumento a loro dedicato, in via Provenzal. È stato insignito di varie onorificenze: Medaglia mauriziana nel 1995, Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica nel 1996 e Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica italiana nel 2017.

Lascia la moglie Miretta, la figlia Barbara, le nipoti Ester ed Elena. Famiglia e amici gli daranno l’ultimo abbraccio mercoledì 4 settrembre alle 9.30 nella chiesa di piazza Maria Lavagna. Niente fiori, ma offerte all’associazione Cure palliative.

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