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Pubblicato il 24/12/2014

IL TIRATORE SCELTO PIU’ FAMOSO D’AMERICA IN UN FILM

CINEMA
ROMA Clint Eastwood racconta una leggenda, anzi “la leggenda”, come gli americani hanno chiamato Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti (166 morti accertati, 255 presunti), diviso tra Dio, patria e famiglia. Lo fa con “American Sniper”, in sala dal primo gennaio con la Warner, con Bradley Cooper nei panni del cecchino e Sienna Miller in quello della moglie. Un film crudo sullo spirito della guerra dopo l’11 settembre e con al centro un eroe per caso. Un bravo ragazzo americano che ha preso forse troppo sul serio l’indicazione del padre che lo invitava ad essere un cane pastore dividendo le persone in tre categorie: «gli agnelli (le vittime), i predatori (i lupi) e i cani pastori che proteggono gli agnelli dai lupi». Kyle, U.S. Navy Seal, inviato in Iraq ben quattro volte, in realtà aveva avuto come sua unica mission in guerra quella di salvare i suoi compagni. Tornato a casa soffrì però, come tanti Rambo in pensione, di disturbo post-traumatico da stress. Riuscì a uscirne, e nel 2012 raccontò tutta la sua storia in un’autobiografia (“American Sniper”) che ha venduto più di un milione di copie. Ma quei pericoli che aveva scampato in zona di guerra Kyle, li dovrà affrontare con un suo commilitone, Eddie Ray Routh, sofferente degli stessi suoi disturbi. Le loro due storie si incrociarono tragicamente il 2 febbraio del 2013. Durante la guerra, Kyle era arruolato nel Team 3 dei Navy Seal, il corpo speciale della marina militare americana. Per i combattenti iracheni era uno dei nemici più odiati (i ribelli iracheni misero su di lui una taglia di 80 mila dollari). Soprannominato al-Shaitan Ramadi (il diavolo di Ramadi), dal nome della città – vicino a Baghdad – dove Kyle era in forze, ebbe come primo bersaglio una donna che avanzava verso uno degli avamposti a Nasiriyya (marzo 2003) tenendo un bambino per mano e una granata nell’altra mano. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia non meno facile in casa propria nel tentativo di essere un buon marito e padre…

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