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Pubblicato il 08/01/2014

IMMIGRAZIONE : IL VENETO METTE IN LUCE LE CONTRADDIZIONI DEL SISTEMA LEGISLATIVO ITALIANO

Nel Nordest la recessione ha tagliato 12mila posti di lavo­ro occupati da extracomunitari mentre i nuovi permessi di soggiorno con­cessi per motivi di lavoro nello stesso pe­riodo sono stati 17mila, dimostrrando una incomprensibile incongruenza, frutto di cattiva gestione dei flussi.
Assai più interessante è il numero di ricongiungimenti familiari, che ha superato quota 23mi­la.

Gli analisti economici valutano che,a fronte di un capofamiglia in possesso di reddito, casa e stabilità, col ricongiungimento faccia giungere in Italia almeno due familiari, molto spesso anziani oppure un coniuge senza lavoro con bambini, che avranno bisogno di assistenza sanitaria, scolastica e sociale. Numeri che smentiscono parzialmente coloro che affermano che le contribuzioni dei Migranti pagheranno anche quelle dei nostri anziani.

Una ulteriore conferma di come le risorse prodsotte dal Migrante siano presto riassorbite dal suo stesso nucleo, ce la fornisce il numero di inserimenti scolastici, in forte aumento, nonostante la denatalità compessiva dimostri che anche i genitori stra­nieri concepiscono meno figli in Italia;: l’esempio ce lo fornisce ancora una volta il Triveneto, che ha avuto un sal­do nvegativo per il venir meno delle nasci­te fra gli stranieri. In altre parole: non contribuiscono più a formare la base contributiva giovane.

La Guardia di Finanza,poi, aveva individuato in Italia decine di Migranti che avevano ottenuto la pensione sociale, ma che erano rientrati in Patria , continuando ad incassarla attraverso deleghe.

Nel fenomeno immigratorio italiano scarsamente controllato, sono anche numerosissimi ( migliaia) i casi nei quali il Migrante sfrutta le larghe maglie del «ricongiungimento famigliare» per portare in Italia la propria prima moglie, dopo averne sposato un’altra.

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