ADDESTRAMENTO

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Pubblicato il 07/12/2021

IMPIEGO DELLE FORZE ARMATE

In ogni Stato , l’ importanza ascritta dalla politica allo strumento militare , è indice della sua influenza strategica . Un individuo forte e muscoloso , in una diatriba ha due opzioni di intervento , discutere o far valere con i muscoli la sua ragione . Il debole mingherlino ne ha una sola : parlare e anche se ha ragione , subire .
La visione dell’ impiego delle Forza Armate è sintetizzabile nel seguente segmento A – B , ove in “ A” vi è un impiego con fini connessi alla politica interna, in “B “dove si prevede un impiego preminentemente strategico con una visione politica che si proietta al di fuori degli ambiti nazionali e al futuro . Mi limito a considerare : Un generico Paese del terzo mondo , Francia , Italia , UK e Stati Uniti .


Spiegazione del grafico :
– Paese terzo mondo : Le FFAA hanno un impiego votato agli interessi del Presidente locale e il mantenimento del suo potere ;
– FRANCIA : le FFAA operano con un occhio alla politica interna ed un altro con visione strategica ;
– UK : La politica Nazionale , nell’ impego delle FFAA è fortemente connessa all’ impiego che gli USA chiedono alle loro FFAA , come del resto fanno le altre Nazioni di lingua anglofona .
– USA : Hanno una politica proiettata a 50 anni con le unità SAD ( Special
Activities Division che analizzano in tutto il mondo la opportunità di intervento , fornendo alla politica elementi di valutazione ) ;
– L’ ITALIA pone l’ impiego delle sue FFAA a metà strada tra Francia e Terzo Mondo del suddetto segmento .


I “ caveat “ delle Regole di Ingaggio , negli interventi multinazionali , sono quasi tutti volti all ‘evitare problemi di politica “ interna “ e relegano i nostri soldati alla immagine di bravi e buoni umanitari ; senza nulla eccepire su tale ruolo , che ad altri organismi dovrebbe essere devoluto .

I citati “ caveat “ , spesso , pongono le Unità Italiane ad essere considerate solo un supporto operativo e rappresentare , con la loro presenza , una giustificazione negli interventi ONU/NATO per Nazioni “ dominanti “ che tali interventi hanno voluto .
Peraltro le limitazioni di impiego operativo delle FFAA nazionali , implicano una inevitabile ed immeritata sorta di svalutazione per i reparti italiani da parte dei commilitoni “Combattenti a tutto tondo “ di altre Nazioni partecipanti all’ Operazione..

Colgo l’ occasione per esprimere il mio personale disappunto per il troppo citato “Dual Use “ che ha il sapore di “giustificazione di esistenza “ .
Altro indicatore sulla visione strategica è la importanza e la conoscenza ascritta alle aviotruppe in ambito nazionale . In Francia ad esempio , in quel di PAU , un gruppo tattico paracadutisti al completo di materiali e mezzi è permanentemente condizionato e pronto all’ intervento con aviolancio per l’ eventuale recupero connazionali su terre lontane , in primis .
E’ importante sottolineare come l’ aviolancio sia l’ unica possibilità di proiettare in 24 / 48 ore , a distanza di migliaia di chilometri dei soldati senza usare oppure occupare porti e/o aeroporti . All’ interno di tali gruppi tattici , elementi del genio paracadutisti , possono preparare delle strisce d’atterraggio ( anche allargando delle carrarecce ) utilizzando delle mini ruspe , aviolanciabile anch’ esse .
Aerei e piloti abilitati all’ atterraggio e al decollo in piste semi preparate , consentono l’ afflusso del “ grosso “ di ogni Arma e Specialità in ogni zona del pianeta .
NOI ITALIANI QUESTE COSE NON LE FACCIAMO…….Bene facciamole fare a Francesi Americani e pure ai Portoghesi.

Spesso alcuni mi pongono una domanda : “ Quali sono le migliori Forze Speciali ? “ La risposta è : “ Con la globalizzazione , anche gli iter formativi delle Forze Speciali si sono quasi standardizzati in ambito mondiale , la vera differenza è data dalla capacità/volontà politica di impiegarle in ambito strategico “ .
E qui si pone un interrogativo di fondo : “ Quanto c’e’ di strategico nella politica nazionale ? “.
Renato PERROTTI

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