OPINIONI

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Pubblicato il 23/01/2019

IN CHE MANI E’ FINITA LA FRANCIA? di Corrado Corradi

Ma, in che mani é finita la Francia? Se mi guardo indietro, l’ultimo presidente transalpino per il quale non si poteva non provare un sentimento di riverenza é stato Chirac (in carica dal 95 al 2007), dopo di lui:
• pioggerellina sempre più battente con Sarkozy (ve lo ricordate lui e il suo sorrisetto più idiota che beffardo scambiato con quell’altro fenomeno dell’Europa, la Signora Merkel?) fino ad arrivare all’acquazzone del demenziale intervento in Libia;
• pioggia battente tendente alla bufera con schizzi di fango e concime organico con monsieur le président François Hollande, socialista dall’espressione permanentemente ebete come i suoi provvedimenti (comunque, cosi’ irrilevante che e già stato rimosso dalla memoria)
• e infine, diluvio di pioggia mista a merda, con quel pirla conclamato di Macron al cui confronto il Re Travicello del Giusti é un fenomeno di intelligenza, capacità e autorità.


I nostri politici, anche quelli attuali, che comunque rappresentano una novità rispetto al trend di quelli precedenti (Dalema, Prodi, Berlusconi, Monti, Bersani, Letta jr e Renzi) mai hanno brillato nella scelta dei loro collaboratori… basti pensare che il portavoce dell’attuale governo é tale ex GF Casalino… poco male, in Francia, l’amministrazione Macron é riuscita a mettersi nelle mani nientepopodimeno che di Benalla… chi é costui? Boh! Ancora non é stato chiarito, si sa soltanto che era una persona tuttofare molto vicino al Macron almeno fino a quando non é stato individuato sui boulevards di Parigi travestito da gendarme menare gli studenti che protestavano per la politica di mr le président; é allora che il Benalla Alexandre (il cui nome di battesimo – o circoncisione – é Marwan), già responsabile della sicurezza ravvicinata di Macron (e anche qualcosa di più) é stato silurato con biasimo sotto la spinta dell’indignazione popolare e istituzionale.
Ma eccolo recentemente individuato in giro per l’Africa come accompagnatore di una delegazione francese di alto profilo imprenditoriale a pranzare e/o cenare con alcuni capi di stato di quel continente…
nella lingua di Molière i miei amici francesi si chiedono «Comment a-t-il pu rencontrer des chef d’Etat?» (come ha potuto incontrare dei capi di stato?)
Beh, c’é da dire che l’Eliseo quando lo ha allontanato con biasimo, nel privarlo di alcuni benefit di cui godeva, si é dimenticato di ritirargli il passaporto diplomatico, anzi due (perché -chissà perché- il Benalla di passaporti diplomatici ne aveva due).
E gli amici d’oltralpe ancora a chiedersi «mais comment est il possible… pas un, mais deux passeports diplomatiques à un voyou?» (ma com’é possibile, due passaporti diplomatici a un teppista ?).


Beh, quanto a teppisti, cari amici siete messi bene, il loro capo era nientepopo’ di meno che Napoleone, indicato anche come «le voyou corse» ossia la «il delinquente corso».

Si vede che é nelle cifre della più alta istituzione «Républicaine» riservarsi possibilità di agire in maniera canagliesca… basti pensare alla politica Mitterand che ha concesso asilo ai terroristi rossi (per quelli neri non c’era trippa per gatti) che fuggivano dall’Italia… grazie a quella politica di quel Presidente galantuomo stiamo ancora cercando di acciuffare quel manigoldo assassino di Battisti.

Ma torniamo a Benalla e scopriamo che questo se ne é andato in giro per alcuni paesi africani, sicuramente Ciad e Congo in compagnia (non solo di due passaporti diplomatici… insisto sulla questione perche’ se fosse capitato in Italia ci saremmo garantiti una ventina d’anni di sbertucciamento dai nostri cugini) ma anche di un affarista franco-israeliano noto per la pochezza di scrupoli e che risponde al nome di Hababou Solomon già impegnato a tessere una torbida ragnatela di interessi e strategie con il Qatar.

Ora, viene automatico «shakerare» una serie di dati (purtroppo non verificabili ufficialmente perché tenuti occulti):
• Il Benallah, fino al 2018 (periodo dello scandalo del proditorio pestaggio, in uniforme di CRS, di alcuni studenti) era un «responsable de securitè publique et privée, chargé de mission et coordinateur de différents services lors des déplacement officiels et privés du Président de la République… »; oltre ad essere stato organico ad una loggia massonica del Grande Oriente di Francia é vicino alla Fratellanza Musulmana (la loggia alla quale aderiva é intitolata all’ Emiro Abdelkader e costituisce il trait d’union della massoneria francese con la speculare massoneria islamica dei Fratelli Musulmani);
• La Fratellanza Musulmana é domiciliata in Arabia Saudita;
• Israele ha stretto una alleanza strategica, apparentemente «contro natura» proprio con l’arabia Saudita (sembrerebbe in funzione anti Iran);
• Hababou Solomon (ma anche Haim Solomon e Philippe Solomon) é un franco-israeliano, «freelance» della diplomazia, soprattutto parallela, dispone di passaporti francese, israeliano e della Guinea Bissau (diplomatico), negli anni 2000 era indicato come referente dell’Areva per l’Africa e nel 2010-2011 come sostenitore della ribellione libica a Ghaddafi.

Il mix che deriva dallo shakeraggio di questi dati fa passare in secondo piano il fatto se il Benallah fosse o no in possesso di uno o due passaporti diplomatici francesi, ma contemporaneamente fa insorgere una domanda: ma in che mani é finita la Francia?

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