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Pubblicato il 22/02/2021

IN IRAQ LA MISSIONE SARA’ AL COMANDO DEGLI ITALIANI?

In Iraq la NATO avrà 4000 militari e quello italiano sarà il contingente più numeroso. Se sarà confermato il progressivo ridimensionamento degli americani, è prevedibile che il comando della missione sarà dell’Italia .

Con il forte ridimensionamento del contingente USA, la coalizione internazionale anti Isis dovrebbe passare interamente sotto la NATO. Tutti abbiamo osservato che la originale missione “Inherent Resolve” è ferma, dopo la uccisione del generale Soleimani, capo dei Guardiani della Rivoluzione iraniani e l’abbandono di Bagdad da parte di quasi tutte le componenti occidentali. Nel frattempo gli italiani hanno proseguito in Kurdistan e a Bagdad l’attività di addestramento nonostante la pandemia e la situazione molto incerta e pericolosa, salvaguardando la operatività della Nato.

L’ Esercito italiano si occupa doi addestrare i peshmerga curdi a Erbil, mentre i carabinieri, a BAGDAD, addestrano la polizia e le forze speciali.
Per ora i militari italiani in Iraq e Kuwait sono 1.100, rimanendo , dopo gli americani, il principale consulente delle forze armate locali per pianificare le strategie contro l’Isis. Gli attacchi che si susseguono hanno reso rgente migliorare la risposta sul campo e perfezionare la preparazione delle unità irachene. L’altro elemento decisivo è offrire strumenti hi-tech per Raccolta d’informazioni
L’Italia sta sperimentando nel Kurdistan il C27 Jedi – che nei voli notturni intercetta le conversazioni radio dei jihadisti, mentre in Kuwait ha la base una squadriglia da ricognizione di Eurofighter e droni Predator. Nelle prossime settimane saranno affiancati da una batteria di missili terra-aria Samp-T, a protezione dell’Emirato in caso di tensioni con Teheran.

Oltre alle armi e agli istruttori , i militari italiani dovranno usare il mix che li contraddistingue di diplomazia, efficienza e umanità: un equilibrio che rende le forze armate italiane particolarmente apprezzate da alleati e paesi arabi.

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