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Pubblicato il 15/06/2015

IN ITALIA 200 NAZIONALITA’ RESIDENTI

PARMA- In Italia il numero delle diverse nazionalità residenti presenti è di poco inferiore a 200. Le prime dieci cittadinanze in ordine di importanza numerica da sole raggruppano quasi il 65% del totale dei residenti stranieri (3.251.670 individui), le prime 5 sono il 50% (2.563.260). La collettività più numerosa è quella rumena con 1.131.839 residenti, il 22,6% del totale. Seguono i cittadini dell’Albania (490.483, il 9,8%), del Marocco (449.058, il 9%), della Cina (265.820, il 5,3%) e dell’Ucraina (226.060, il 4,5%). In generale la presenza straniera si concentra nelle regioni del Centro-nord. Quasi il 20% dei cittadini ucraini risiede in Campania, in particolare nelle zone del napoletano e limitrofe.Tra i cittadini filippini le donne sono poco più del 56% ed hanno tutti un’età media più giovane di ogni altra etnia. La distribuzione è o prevalente su Roma, Milano, Bologna e Firenze.
. I cinesi sono addensati a Milano, Firenze-Prato e Roma ma si sta espandendo nel Nord-est , sull’adriatico e anche nell’area del napoletano. I marocchini prefersicono il Nord (soprattutto il Nord-est), la costiera nord-adriatica, la Campania e il Lazio. Gli uomini sono il 54,1%. Una crescita consistente l’hanno fatta gli Indiani, che aumentano del 3,8% raggiungendo i 147.815 residenti, i Bengalesi (+3,7%, 115.301), i Cinesi (+3,5%, 265.820), i Filippini (+3,4%, 168.238) e gli Ucraini (+3,2%, 226.060). Incrementi elevati si registrano anche per altri Paesi africani quali Egitto (+8%) e Nigeria (+6,5%) e per nazionalità meno rappresentate quali quella libica (+13,1%) e somala (+12,3%). Più che raddoppiati nel 2014 i cittadini del Gambia, mentre registrano un aumento pari quasi al 40% quelli del Mali; aumentano anche gli Afghani (+15,4%). Sempre tra le cittadinanze prevalenti risultano in diminuzione i contingenti di Marocchini (-1,3%, -5.715) e Albanesi (-1,1%, -5.226). In calo anche le presenze di Moldavi (-1,4%, -2.046) e di Peruviani (-0,2%, -183). Questa riduzione, che si segnala per la prima volta, è strettamente collegata all’incremento dell’acquisizione di cittadinanza italiana, particolarmente rilevante in valore assoluto e percentuale nel 2014, proprio per le collettività citate.

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