OPINIONI

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Pubblicato il 08/05/2019

INNOVATIVO USO DUALE SISTEMICO DELLE FORZE ARMATE: IN CORSO A PRATICA DI MARE ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE CON LE STELLETTE


il Dente Avvelenato

Ieri , all’aeroporto militare di Pratica di Mare, a Roma,c’è stato l’evento dimostrativo “Duplice uso sistemico: impiego innovativo delle Forze Armate al servizio del Paese”, attività che permette alla Difesa di mostrare in concreto agli studenti delle scuole romane le capacità con cui le Forze Armate e l’Arma dei Carabinieri supportano la Protezione Civile in caso di emergenze nazionali.

DALLA DIFESA DELLA PATRIA DISCENDE LA FILOSOFIA DELL’IMPIEGO DEI MILITARI IN PROTEZIONE CIVILE ?
Riporto fedelmente quanto scritto nei comunicati :
…..Capacità che discendono dal continuo e capillare addestramento del personale militare per mantenere e migliorare continuamente le capacità di difesa della Patria, salvaguardia dello spazio aereo nazionale e per assolvere i compiti assegnati nelle missioni all’estero in cooperazione con altri attori della comunità internazionale, specifica la Difesa nel dare notizia dell’attività.


OBBIETTIVO REMOTO: UNA “MACCHINA” MILITARE CHE SI OCCUPA DI CATASTROFI
Lo scenario prevede che il litorale romano venga colpito da uno tsunami: la simulazione di questo evento calamitoso coinvolge più specialisti dell’emergenza riuniti a sistema. Dalla costituzione su nave Etna di una sala operativa interforze e interagenzia per la gestione dell’evento, al soccorso aereo, alla tutela del patrimonio culturale, passando per il trasporto di malati altamente infettivi e le attività di decontaminazione da sostanze chimico-batteriologiche e radioattive.


CAMBIO DI PELLE: FORZE ARMATE PER SICUREZZA INTERNA E INTERVENTI COORDINATI DALLA PROTEZIONE CIVILE
“Gli eventi sismici e il maltempo che hanno più volte colpito l’Italia, la lotta al terrorismo e il rafforzamento della sicurezza interna – scrive la Difesa nel comunicato stampa – hanno comportato un progressivo coinvolgimento delle Forze Armate che hanno messo a disposizione dei cittadini le proprie capacità, il proprio addestramento e i propri mezzi in un quadro di attività sinergiche svolte dalle diverse Amministrazioni dello Stato e coordinate dal Dipartimento della Protezione Civile”.

IL GENERALE VECCIARELLI :INNOVATIVO L’IMPIEGO NN PRETTAMENTE MILITARE DELLE FORZE ARMATE
“Un’attività utile a dimostrare sul campo la capacità di fare sistema, collaborando e sviluppando un’azione integrata ed efficace per la sicurezza del Paese e dei suoi cittadini”. Spiega il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli. “Non si tratta solo di dispiegare mezzi ma di essere in grado di immaginare in maniera innovativa l’impiego, adattandolo a scopi non prettamente militari e di integrarsi con una marcata caratterizzazione inter-agenzia perché tale è l’unico approccio che può essere dato nell’affrontare scenari caratterizzati da una pluralità di emergenze co-esistenti. Ciò non significa ridimensionare i compiti militari di difesa del Paese, che sono l’essenza delle Forze Armate, ma migliorare il loro apporto per essere sempre più utili al Paese”.

OPINIONI SOTTOFORMA DI DOMANDE
Una decina di domande.La prima: è davvero così innovativo l’uso delle forze armate nelle catastrofi? E il Vajont? E il terremoto del Friuli?
Chi erano e cosa facevano quei militari nel 1911, 1976, 1981 e dopo , a disposizione del paese? Un caso?
I militari perdono la loro caratteristica di “Forza ARMATA”?
Le forze armate>/u> non sono , per caso, sottoutilizzate impiegandole a spalare rifiuti?
E della geopolitica?
Dopo un prolungato impiego “duale”, i nostri militari saranno altrettanto efficienti in Missione?
Si vuole forse fare leva sul sentimento di certe frange della popolazione che dicono: “meglio tenere a casa i nostri soldati a fare cose utili per il Paese?”
E’ vero che in ambienti politici serpeggiano domande inquietanti quali: che senso ha acquistare navi, aerei, portaerei, carriarmati, munizioni quando le emergenze del paese sono altre?
La invadenza di alcune nazioni “alleate” in certe nazioni africane e medio orientali ha sottratto prestigio alla nostra azione geo politica , che in passato era orientata a mantenere la presenza autorevole in aree sensibili . E’ ancora un obbiettivo economicamente e politicamente interessante per l’Italia fare geopolitica anche con la qualità militare della Nazione?

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