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Pubblicato il 28/09/2016

Intitolazione della piazza d’Armi della Caserma “Marselli” al C.le Magg. Pietro Petrucci

di Vincenzo Di Guida

NAPOLI- Per il grande pubblico, ossia per chi non è dell’ambiente militare, la notizia di attentati alle nostre truppe lascia oramai quasi il tempo che trova: un attimo dopo il fatto è già dimenticato, o per lo meno lo sono i nomi dei militari coinvolti.

Non così per i familiari dei caduti e per l’intera comunità dei militari e di chi, a qualunque titolo, sente di appartenervi.
Così, quando a cadere è un giovanissimo caporal maggiore autiere di nome Pietro Petrucci morto a Nassiriya (Iraq) a seguito dell’attentato consumatosi nel 2003 nel corso della missione “Antica Babilonia”, mentre il tempo sbiadisce i nomi dei caduti nella memoria del grande pubblico, la comunità militare si stringe intorno ai familiari dello scomparso e mantiene vivo, con loro, il ricordo del commilitone caduto durante l’adempimento del dovere.

A distanza di tredici anni dai fatti, la piazza d’Armi della caserma “Nicola Marselli” sita in Napoli è stata stamani intitolata alla memoria del giovane autiere scomparso.

La cerimonia, alla cui presenza ha assistito il Comandante del COMFODIS (il Comando delle Forze di Difesa Interregionali Sud) Gen. C.A. Luigi Francesco De Leverano e il Direttore del X CERIMANT (Il Centro Rifornimento e Manutenzione) Col. Francesco Saverio Saiardi che ha sede proprio in tale caserma, ha visto la partecipazione di svariati ospiti borghesi nonché di una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Autieri, che si è schierata nell’inquadramento militare per concorrere alla resa degli onori, nonché del precedente Direttore del Centro Col. Giuseppe di Mare.
Alla benedizione della targa che intitola la piazza d’Armi della Caserma “Marselli” al caduto C.le Magg. Pietro Petrucci è seguita la preghiera dell’autiere e il silenzio militare.
Nel corso della cerimonia il Col. Saiardi ha donato un crest del Reparto ai familiari dello scomparso e viva emozione hanno destato le parole del Generale De Leverano che ha confermato alla famiglia Petrucci ogni sostegno e vicinanza, a riprova che la comunità militare intende con forza e determinazione ricordare i suoi caduti e fare propri i loro insegnamenti di dedizione ed attaccamento al dovere.

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